Consigliera leghista in burqa. Bagarre al consiglio regionale della Liguria
La consigliera leghista Stefania Pucciarelli si è presentata nell’aula del consiglio regionale della Liguria con il burqa. Richiamata dal suo compagno di partito, Francesco Bruzzone, che l’ha invitata a cambiarsi altrimenti non avrebbe aperto i lavori dell’aula, la consigliera si è tolta il burqa ma ha voluto precisare che si era presentata vestita così per provocazione: “In occasione della festa della donna – ha spiegato – è importante riflettere su quante donne invisibili esistano nel nostro stesso Paese. E non si tratta soltanto di un velo o di un burqa imposto dalla famiglia per uscire di casa». E ha continuato attaccando: «Le donne invisibili, segregate e soffocate dentro le reti di una cultura liberticida, la cultura islamica con le sue tradizioni maschiliste e vessatorie sono una realtà a cui è necessario dare voce». Ha quindi accusato la sinistra di essere complice.
La capogruppo Pd Raffaella Paita ha parlato di «imbarbarimento istituzionale intollerabile». Ma la leghista Pucciarelli ha proseguito: «Dove sono le femministe che oggi starnazzano sui diritti delle lavoratrici e sulla dignità della donna, le stesse che si riempiono la bocca con la parola sessismo, quando si tratta di schierarsi contro la cultura islamica in nome dell’autodeterminazione delle donne? Dov’erano le femministe radical chic quando ragazze di vent’anni morivano assassinate nel nostro Paese per il desiderio di indossare un paio di jeans? Dov’erano quando i nostri poliziotti hanno arrestato genitori degeneri per l’infibulazione della figlia? Ve lo dico io dov’erano e dove sono: in piazza, in parlamento, in televisione a legittimare quella forma ignobile di ultraprostituzione che si chiama utero in affitto. Il nostro compito dovrebbe essere dar voce e consistenza a quelle donne mute ed invisibili che vivono nel nostro paese, schiave dell’Islam e della barbarie».