Salta la visita del deputato filo-curdo per compiacere Erdogan. E Renzi che dice?

13 Feb 2016 18:24 - di Antonio Pannullo

Sull’inspiegabile annullamento della visita della commissione Esteri della Camera in Turchia, prevista per il 22 febbraio, scoppia un vero e proprio “giallo”. Secondo alcune indiscrezioni, l’annullamento sarebbe avvenuto per questioni di opportunità legate alla presenza, nella delegazione, del vicepresidente della commissione Erasmo Palazzotto (SI), le cui posizioni sulla questione curda sarebbero state definite da ambienti diplomatici non meglio identificati «intemperanti». La vicenda ha scatenato l’ira di Sinistra Italiana: fonti del partito chiedono con forza chiarimenti nelle prossime ore da parte del governo. E, fino a che tali chiarimenti non arriveranno Palazzotto ha già annunciato di voler autosospendersi dalla carica di vicepresidente della commissione. Il capogruppo Arturo Scotto, in una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini sottolinea: «Giudizi dei nostri diplomatici sulla presenza non gradita di un deputato della Repubblica? Sarebbe un fatto gravissimo, che necessiterebbe di una presa di posizione immediata della Camera e della Farnesina». La faccenda non si ferma qui: «Ora aspettiamo parole chiare e nette di Matteo Renzi: l’onorevole Erasmo Palazzotto intemperante è un fastidio per la Farnesina?». Così, in un tweet, il leader di Sel Nichi Vendola interviene sulla vicenda.

Sinistra Italiana furiosa con Renzi: Palazzotto è scomodo?

La “colpa” di Palazzotto e della Sinistra italiana probabilmente sarebbe stata quella di aver “osato” far venire in Italia, l’anno scorso, una delegazione di combattenti curdi che si battono contro l’Isis e di aver rilasciato diverse interviste in favore dei curdi, argomento di cui Ankara non vuole sentire neanche parlare, così come non voleva sentir parlare della strage degli Armeni del 1915. E proprio in queste ore, si apprende che l’artiglieria turca ha colpito alcune postazioni delle forze curdo-siriane del Pyd nel nord della Siria. Lo sostiene il quotidiano Yeni Safak. I bombardamenti hanno preso di mira la zona di Azaz, nella provincia di Aleppo. I bombardamenti compiuti dall’artiglieria turca contro le postazioni dei curdo-siriani hanno colpito la zona dell’ aeroporto militare di Menagh, nelle campagna a circa 30 chilometri a nord di Aleppo, che era stato conquistato nei giorni scorsi da alcune milizie curde che l’avevano strappato ai fondamentalisti dell’Isis. Nelle scorse ore il premier di Ankara, Ahmet Davutoglu, aveva minacciato un possibile intervento militare contro i curdi in Siria. Questa settimana il presidente Recep Tayyip Erdogan ha più volte criticato gli Usa perché si rifiutano di definire i curdo-siriani del Pyd “terroristi”, come invece fa la Turchia. Washington ha invece espresso apprezzamento per l’impegno del Pyd sul terreno nella lotta all’Isis. Sulla questione era stato anche convocato l’ambasciatore Usa ad Ankara, John Bass. I curdi accusano apertamente Erdogan di praticare una politica di genocidio nel Kurdistan turco.

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