Racconta la storia di un italiano convertito all’Isis: giornalista minacciata
«È islamofoba». Una giornalista reggiana del Resto del Carlino è stata oggetto di un post, con tanto di foto presa dal web, e tacciata di islamofobia su un gruppo chiuso di Facebook, “Musulmani d’Italia“, che ha oltre 1.500 membri. La cronista, Benedetta Salsi, 31 anni, che si occupa di giudiziaria, ha presentato alla Digos di Reggio Emilia una querela contro ignoti per diffamazione a mezzo stampa, mentre la questura ha deciso di rafforzare la vigilanza all’ingresso della redazione del quotidiano, nel cuore del centro storico.
Minacciata una giornalista del Carlino: è islamofoba
Come riporta il Carlino, nel primo mattino di giovedì è comparso sulla pagina Facebook “Musulmani d’Italia” il post con «ricostruzioni inverosimili e infamanti legate alla vita privata e all’ambito lavorativo» della giornalista e con il commento: «Islamofoba ovviamente non poteva essere altrimenti… considerato che per lo statuto giuridico Islamico questi atti sono punibili severamente». Proprio giovedì, sull’edizione reggiana del quotidiano, la cronista aveva dato notizia di una misura di prevenzione personale adottata dal tribunale di Reggio, su richiesta del pm Maria Rita Pantani, nei confronti di un disoccupato reggiano di 31 anni, «seguito dai servizi sociali e convertito da dieci anni all’Islam», che «non potrà uscire la sera, intrattenersi in luoghi affollati, uscire dalla città e con l’obbligo di firma».
Nuovi post sulla pagina “Musulmani d’Italia”
Questo perché il tribunale lo ritiene “pericoloso” in ragione delle sue esternazioni su Fb, «per le quali è anche indagato per terrorismo dalla sezione speciale della procura di Bologna». Il giovane indicato nell’articolo risulta anche fra gli amministratori della pagina Facebook “Musulmani d’Italia”, che dopo il pezzo sul Carlino, ha pubblicato un nuovo post in cui ha affermato tra l’altro: «Hanno confermato i nostri sospetti. Il giornale torna all’attacco con accuse pesanti nei riguardi della nostra pagina. Perché tutto questo accanimento nei nostri riguardi? La testata giornalistica presenta evidenti segni di islamofobia».