Pedofilo adescava ragazzini su Facebook: arrestato ex autista di scuolabus

26 Feb 2016 14:40 - di Redazione

Avrebbe adescato ragazzini minorenni su facebook e li avrebbe convinti ad avere rapporti sessuali con lui in cambio di denaro. L’uomo, un 40enne pisano, è stato arrestato dagli uomini della sezione di Pisa della polizia postale toscana, a seguito di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Firenze. Dodici gli episodi che gli vengono contestati, avvenuti tra il marzo del 2015 e il febbraio 2016, ma non viene escluso che possano emergerne altri nel prosieguo delle indagini. I minori coinvolti, residenti nella province di Pisa e Firenze, hanno un’età compresa tra i 13 e i 17 anni. Le accuse che gli vengono contestate sono prostituzione minorile, stalking, minacce continuate, adescamento di minorenne, violenza sessuale e sequestro di persone. Ex autista di scuolabus, adesso dipendente di una bottega artigiana di Pisa, in passato il 40enne è stato arrestato tre volte per fatti analoghi, due in flagranza e una, nel 2013, su ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.

La mamma di una vittima ha denunciato il pedofilo

Sono partite dalle denuncia della madre di uno dei ragazzini, che aveva scoperto la conversazione su Whatsapp tra il figlio e il presunto adescatore, le indagini della polizia postale che hanno portato all’arresto di un 40enne pisano per pedofilia. Per adescare i ragazzini l’uomo spiava i loro profili facebook in modo da intercettare i loro gusti. Dotato di una personalità definita “eclettica” dagli stessi investigatori, era in grado di proporsi in modo diverso a seconda delle preferenze del giovane. Così si spacciava di volta in volta come appassionato di moto, o di calcio, o come esperto di musica. Spesso, conquistata la fiducia dei ragazzini, si faceva inviare immagini e video che li ritraevano in pose hard. Poi passava alle vie di fatto proponendo degli incontri e convincendoli ad avere rapporti sessuali con lui, sempre non protetti, in cambio di soldi. Offriva dai 30 ai 300 euro. Denaro con cui i minorenni, nessun dei quali proveniente da famiglie con problemi economici, acquistavano vestiti di marca e cellulari di ultima generazione. Secondo quanto appreso, alcuni si sarebbero tirati indietro all’ultimo momento, giudicando l’offerta economica troppo bassa. Gli incontri avvenivano in auto, in luoghi appartati come i parcheggi dei cimiteri o dei supermercati in orario di chiusura. In un caso il 40enne, invaghitosi in modo particolare di un 16enne, lo avrebbe costretto a salire in auto minacciandolo con una pistola. Nell’occasione però i due non avrebbero consumato un rapporto. Tempo prima l’uomo, persona “ad alta pericolosità sociale” come viene definito dal gip nelle carte, avrebbe minacciato addirittura la fidanzatina del 16enne per allontanarla da lui. Il primo arresto del 40enne per reati relativi alla prostituzione minorile risale al 2008. In passato avrebbe adescato le giovani vittime anche con regali, tra cui apparecchi elettronici e in un caso un motorino. Finito ai domiciliari per alcuni mesi, nel 2013, avrebbe continuato ad adescare minorenni usando lo smartphone.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *