Stazione Termini, fermato l’uomo che ha seminato il panico col fucile finto
È stato rintracciato dai Carabinieri l’uomo che lunedì sera, portando con sé un fucile giocattolo, ha scatenato l’inferno all’interno della Stazione Termini di Roma, prontamente evacuata immediatamente dopo l’intervento delle forze dell’ordine. Si tratta di un pizzaiolo di 44 anni, residente a Roma, separato, che ogni settimana si reca ad Anagni per incontrare il figlio al quale era destinata l’arma di plastica che ha fatto scattare l’allarme e seminato il panico nello snodo ferroviario capitolino. L’uomo è stato identificato e sarà ascoltato dai carabinieri.
L’ombra del terrorismo e l’incubo di Parigi su Roma
Dunque, finalmente ha anche un volto la sagoma ripresa di spalle dalle telecamere della Stazione Termini che lunedì sera ha seminato il panico tra i binari e gettato nello sconforto una città. Un allarme scattato a vuoto, per fortuna, che ha messo sotto scacco uno dei possibili obiettivi nevralgici della capitale; un episodio che, a sospiro di sollievo tirato, fa anche sorridere: non solo per il ritentrato allarme e lo scampato pericolo, ma per i contorni beffardi che la vicenda ha via via assunto col passare delle ore, per esempio, in considerazione del fatto che l’uomo – per un po’ il più ricercato d’Italia – era stato bloccato in un primo momento da un carabiniere sul treno, (treno che era tranquillamente riuscito a prendere però) proprio perché in possesso di quella “sospetta” arma giocattolo, ma poi era stato lasciato andare dal momento che la circostanza non era stata collegata subito con l’allarme e la evacuazione della Stazione Termini di Roma. I carabinieri, comunque, da subito impegnati nelle ricerche nella zona attorno alla stazione di Anagni, hanno potuto rintracciare il “sospetto” a casa dei genitori, dove l’uomo si era recato per portare il fucile giocattolo al figlio. L’abitazione dei genitori del pizzaiolo quarantaquattrenne si trova nei pressi dello stabilimento della Marangoni, vicino ad Anagni, dove alcuni testimoni infatti avevano visto scendere dal treno l’uomo con tanto di fucile finto al braccio, che tanto scompiglio ha scatenato. Ma che, in barba a tutti,è riuscito a spostarsi da una città all’altra“armato”, arrivando tranquillamente a destinazione.
L’incubo terrorismo e lo spettro di Parigi sulla Stazione Termini
Dunque, l’incubo terrorismo e lo spettro di Parigi allungano la loro ombra sulla capitale, dove sì, è immediatamente scattata l’allerta quando è stato segnalato un uomo armato di fucile che si aggirava nello scalo romano, ma dove oggi – data la successione e la tempistica delgli eventi – non si può fare a meno di chiedersi cosa sarebbe potuto accadere se quell’uomo fosse stato armato sul serio. Armato in mezzo a gente che scappava in preda al panico, forze dell’ordine che evacuavano la stazione, bloccavano alcuni convogli e monitoravano la situazione, mentre del sospetto si perdevano le tracce. Ora l’uomo, che è stato portato nella Compagnia dei carabinieri di Anagni, rischia la denuncia per procurato allarme. Sulle prime si è parlato di una persona con problemi comportamentali, protagonista – per diverse ore – di un caso che poteva anche degenerare e che ha tenuto sotto scacco la stazione principale della capitale fino alla notizia del controllo e della non pericolosità dell’uomo e dell’arma, in seguito al quale la situazione è lentamente tornata alla normalità: i passeggeri, a quel punto, sono stati fatti rientrare; i negozianti hanno ripreso possesso dei loro negozi ed i treni sono stati fatti nuovamente partire, mentre ad Anagni e in tutta la provincia di Frosinone è continuata la caccia all’uomo, ora fermato e a rischio denuncia per procurato allarme.