Sgarbi: «Aspetto i sondaggi, se sono ok mi candido a sindaco di Milano»
«Voglio un sondaggio senza primarie per vedere il mio dato a Milano. Se sarà come credo positivo, Milano è la regina di tutte le battaglie. Altrimenti se risulta che sono un visionario, tornano in ballo Bologna o Trieste. Il sondaggio dovrebbe capitare tra una settimana». Lo ha detto il critico Vittorio Sgarbi, a margine della presentazione del volume Una vita per la storia dell’Arte a Bologna, in merito alle prossime amministrative. Sono già alcuni giorni che Sgarbi annuncia un suo impegno nella prossima tornata elettorale: «In un incontro di due ore con Berlusconi, dopo vari argomenti di arte, mi ha detto “sono qua per chiederti se vuoi fare il sindaco di Bologna”. Bologna è una città in cui ho fatto molto – ha aggiunto Sgarbi – ma c’è un potere così consolidato di sinistra. Invece prima di tutto fai un sondaggio su di me a Milano. Ha accolto subito». Sgarbi non si candiderebbe con Forza Italia, perché «ognuno si deve candidare da solo. Sala non è mica del Pd, finge di esserlo perché fa le primarie. Va preso un candidato considerato per quello che è, a cui aderiscono i partiti. Altrimenti con Forza Italia si perde – ha concluso – si perde a Bologna ovviamente, ma si perde dappertutto. Forza Italia è un marchio che non ha più la forza di prima. Il candidato vale di più del marchio. Quindi io mi candido da solo, poi aderiranno… Prima Milano, poi Bologna, poi Trieste che è quella più divertente».
Sgarbi non esclude di candidarsi a Bologna o Trieste
Insomma Vittorio Sgarbi, ex sindaco di San Severino Marche e di Salemi, attuale assessore alla Rivoluzione a Urbino, congela le dimissioni preannunciate alla vigilia di Natale per un brutto finto abete natalizio nella città ducale, ma spiega che l’addio è solo sospeso: «Se decidessi si candidarmi a sindaco di Milano, Bologna, o Trieste, sarebbe inevitabile dimettermi. Trieste – osserva il critico d’arte, tornato in piena forma dopo l’intervento di angioplastica coronarica subito d’urgenza il 17 dicembre scorso al Policlinico di Modena – sarebbe la sfida più divertente; Bologna la più pericolosa, perché c’è una logica consolidata di voto a sinistra; Milano la città di maggior peso. A Milano peraltro ho fatto l’assessore per due anni, ho lavorato con Sala all’Expo». La riserva sarà sciolta nelle prossime settimane. Nel frattempo il vulcanico Sgarbi fa «l’assessore del neo direttore della Galleria nazionale delle Marche Peter Aufreiter, piuttosto che l’assessore del sindaco Maurizio Gambini». Con l’amministrazione locale i rapporti non sono più quelli di un anno fa, e il caso dell’«inutile bruttura morale» natalizia fatta installare in piazza della Repubblica (in un’area sottoposta a vincolo) dal vice sindaco Maria Francesca Crespini, e poi rimossa su ordine del Mibact, è stata l’ultima goccia. Dopo l’uscita dalla maggioranza dei Verdi, che avevano proposto Sgarbi come assessore. Sgarbi fa parte del Comitato scientifico della Galleria nazionale, e ha proposto al direttore austriaco l’allestimento di due mostre, una quest’anno dedicata al Rinascimento segreto (con opere provenienti da fondazioni e collezioni private), e una mostra sulla Scultura del Rinascimento nel 2017. Dopo lo stop forzato seguito al ricovero, il critico ha anche ripreso le fila del progetto sulle Città di Piero della Francesca, una mostra a Forlì e un percorso attraverso i luoghi in cui Piero ha dipinto e vissuto: Rimini, Urbino, Sansepolcro, Monterchi, Arezzo.