La Pascale contro la decisione di Forza Italia di dire no alle unioni civili
«Berlusconi questo fine settimana è meglio che non tomi a casa: la Pascale lo sbrana». Si davano di gomito mercoledì sera, alcuni parlamentari di Fi mentre uscivano alla spicciolata dal Senato. Da pochi minuti avevano deciso di votare contro le unioni civili del Pd (le adozioni mai) ma di confermare le unioni civili ultralight di Mara Carfagna che ha scritto una proposta molto più avanzata rispetto ai Di.Co. che il governo Prodi tentò, inutilmente, di approvare nel 2007 ma che gli azzurri allora bocciarono. Di acqua sotto i ponti ne è passata dal Family Day al quale partecipò lo stesso Cavaliere.
Diversità di vedute sulle unioni civili tra la Pascale e Berlusconi
Il libertario e libertino (stando alle cronache) Berlusconi intanto si è fidanzato con la giovane Francesca Pascale che tiene nelle borsetta l’accendino arcobaleno dell’«0rgoglio gay», che nel 2014 fece il suo ingresso trionfale al GayVillage a braccetto di Luxuria. In quell’occasione disse ai giornalisti, «io non sono bigotta, sono a favore dei matrimoni gay e delle adozioni, l’amore non ha confini. Berlusconi da buon liberale è d’accordo». E si portò Luxuria ad Arcore per farla conoscere a Silvio. Ai gerarchi del partito si rizzarono i capelli bianchi in testa – «questa ci fa perdere una valanga di voti» – cosa poi successa ma per vari motivi, scrive “La Stampa”. Adesso però Berlusconi ha tirato il freno a mano di fronte alla levata di scudi del suo partito e sull’altare dell’alleanza con Salvini e Meloni. «Il ddl Cirinnà introduce il matrimonio tra gay sotto falso nome», ha scritto su facebook, gelando l’effervescente napoletana. Pascale, raccontano, è diventata un’aquila beccandolo con parole irripetibili. Il succo è «Silvio, ti sei fatto mettere la museruola da quei bigotti del tuo partito, non hai il coraggio (sembra abbia usato altro riferimento anatomico ndr) delle tue idee. E tu saresti un vero liberale? Ma fammi il piacere, ipocrita!».