Il Papa: Roma ha sofferto perché è mancato il senso del bene comune

1 Gen 2016 9:47 - di Adele Sirocchi

 

Papa Francesco, colui che è stato di gran lunga il personaggio più influente e importante dell’anno che abbiamo appena salutato, ha chiuso il 2015 con il Te Deum, la preghiera di ringraziamento, nel pieno del Giubileo della Misericordia. Il Papa ha chiesto alla ‘sua’ Roma di superare “le difficoltà del momento presente”. La città deve “recuperare i valori fondamentali di servizio, onestà e solidarietà” per “superare le gravi incertezze che hanno dominato la scena di quest’anno, e che sono sintomi di scarso senso di dedizione al bene comune”.
Francesco ha parlato così nella Basilica Vaticana nel corso dell’omelia e, in quell’accenno al mancato senso del bene comune, molti hanno visto un riferimento a 
Mafia Capitale. Ma il pensiero non può non andare anche all’ultimo ex primo cittadino, Ignazio Marino, con il quale il quale papa Francesco ha avuto rapporti sempre più difficili fino a quelle parole sul volo di ritorno dagli Usa lo scorso settembre: “Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro?”. In generale il pontefice ha chiesto di guardare indietro all’anno appena trascorso verificando “se le vicende del mondo si sono realizzate secondo la volontà di Dio, oppure se abbiamo dato ascolto prevalentemente ai progetti degli uomini, spesso carichi di interessi privati, di insaziabile sete di potere e di violenza gratuita”.
Per il Papa il primo giorno dell’anno sarà denso di appuntamenti: cdopo la messa per la Festa della Madre di Dio e dopo l’Angelus in piazza San Pietro, alle 17 sarà a Santa Maria Maggiore per l’apertura della Porta Santa.

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