Mestre, anziana uccisa con la motosega dal nipote psicopatico

16 Gen 2016 14:38 - di Monica Pucci

Un delitto orribile ha scosso il centro di Mestre, dove un’anziana donna è stata uccisa a colpi di motosega elettrica dal nipote, un malato psichico – coinvolto in un altro omicidio oltre 40 anni fa a Venezia – che alla fine è stato arrestato dalle forze speciali della Polizia. Un gesto, il suo, riconducibile solo ad un raptus di follia. Il fatto è avvenuto poco dopo le ore 20 in via Ca’ Venier, una stradina pedonale nel centro mestrino, dove la donna e il suo omicida abitavano in due appartamenti dello stesso condominio, la zia al quarto piano, il nipote due piani sotto. A dare l’allarme sono stati alcuni vicini di casa, terrorizzati dopo aver visto l’uomo andare su e giù per le scale del palazzo con in mano una motosega sporca di sangue. La difficile storia personale di Riccardo Torta, 68 anni – questo il nome dell’arrestato – la conoscevano del resto anche i condomini. Nel lontano 1973 era stato coinvolto nell’omicidio di un militare della Guardia di Finanza, che aveva colpito mortalmente con una lastra di travertino lanciata dal Ponte dell’Accademia, mentre l’uomo ed un collega transitavano con un barchino delle “fiamme gialle” in Canal Grande. Da allora Torta era sempre stato seguito dai servizi psichiatrici.

Colpita e fatta a pezzi

Nelly Pagnussat, la vittima, è stata colpita con un corpo contundente, probabilmente un martello, prima che l’omicida infierisse sul corpo con una sega elettrica. Prima di essere arrestato, hanno spiegato in una conferenza stampa della squadra mobile di Venezia, Riccardo Torta, aveva già sezionato il cadavere con la motosega, mettendo quindi i resti in sacchetti delle immondizie. L’uomo aveva infine tentato di ripulire la casa della donna, e si era lavato a sua volta per cancellare le tracce di sangue. Cosa abbia scatenato la mortale aggressione è un elemento ancora al vaglio degli investigatori. L’anziana sarebbe stata colpita in più parti dalle sventagliate della motosega. Secondo fonti investigative, l’omicida aveva iniziato a sezionare il corpo della vittima, forse con l’intento di disfarsi in seguito del cadavere. Arrivato l’allarme al 113, subito sul posto sono giunti gli uomini della squadra mobile della Questura di Venezia, gli agenti delle forze speciali, medici del Suem e del servizio psichiatrico. Torta però era intanto rientrato nel suo appartamento, asserragliandosi all’interno. Gli inquilini del palazzo sono stati fatti uscire dalle case, inizialmente con la scusa che nel condominio c’era una fuga di gas. Nel frattempo è iniziata la delicata trattativa con il 68enne, che verso le ore 22 ha ceduto, ha aperto la porta ed ha fatto entrare i poliziotti, senza opporre resistenza. È il secondo efferato delitto compiuto a Mestre in meno di un mese. Poco prima di Natale era stata strangolata nel suo appartamento di Corso del Popolo l’81enne Francesca Vianello. L’omicida, rea confessa, era stata arrestata dalla polizia la sera del 31 dicembre. Si trattava della figlia di un’amica della vittima, Susanna Lazzarini, 52 anni: il movente un debito di 100 euro, che aveva chiesto in prestito alla donna per fare i regali di Natale.

Lo psicopatico assassino era in cura alla Asl

Era seguito da anni dal Centro di salute mentale di Mestre Riccardo Torta. Lo precisa l’Usl 12 di Venezia, rilevando che “negli ultimi mesi il medico di riferimento aveva instaurato il rapporto terapeutico con il paziente attraverso contatti più frequenti. Una recente riorganizzazione della terapia che l’aveva di fatto resa più continua”. Torta era stato visto dagli operatori per la somministrazione periodica tre giorni fa. Tuttavia, sottolineano i medici, “nei tempi recenti non erano più emersi aspetti psicotici importanti, quali allucinazioni o delirio”.

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