L’Osservatore Romano attacca la Rai di Renzi: «Fuori controllo con l’alibi dello share»

2 Gen 2016 18:25 - di Corrado Vitale

Al di là del Tevere la bestemmia in diretta Rai non l’hanno proprio mandata giù. L’Osservatore Romano non ci passa sopra e critica duramente la Tv di Stato, accusata di essere fuori controllo per inseguire lo share «Brindisi anticipato, il finale di Star Wars rivelato, parolacce e addirittura una bestemmia. Tutto in diretta. Non è stato certo un capodanno tranquillo quello della Rai». L’Osservatore sottolinea come «la televisione, pubblica o privata che sia, per acquisire una dimensione social a tutti i costi rischi di divenire uno strumento fuori controllo. Con l’alibi dello share». L’articolo pubblicato dalliOsservatore si intitola, appunto, «fuori controllo». «La maratona di cinque ore sulla prima rete intitolata “L’anno che verrà” ha registrato non solo il record degli ascolti, ma anche quello degli incidenti». Ma per il giornale diretto da Giovanni Maria Vian, «il fatto più grave è che in alcuni sms ritrasmessi in video sono comparse imprecazioni e una bestemmia, al punto da costringere viale Mazzini alle pubbliche scuse. L’inconveniente, se così si può definire, sarebbe stato causato da “un errore umano” il cui “responsabile è stato sospeso”. Ma l’errore umano rivela che agli occhi di molti, anche adibiti al controllo degli sms inviati, la bestemmia ormai è considerata irrilevante, se non accettabile».
Non fa sconti l’Osservatore, non fa sconti a una tv pubblica che , mai come in questo momento, appare superficiale e faziosa, tutta votata a osannare il potente di turno. Non a caso, comune rilevato nelle ultime settimane, il premier Renzi ha occupato in modo i tg della Rai in un nodo talmen te massiccio che non ha precedenti nella storia dei rapporti tra Palazzo Chigi e Viale Mazzini. Ecco il risultato della “riforma” Renzi. Ad aggravare le cose è anche il fatto che da quest’anno il canone della Rai si pagherà nella bolletta della luce. E’ difficile dire se sia più grave il danno o la beffa.

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