I siriani organizzavano finte nozze per regolarizzare gli immigrati: 18 arresti
Finte nozze per ottenere permessi di soggiorno. Lo hanno scoperto i carabinieri del Comando Provinciale di Roma che hanno dato esecuzione nella Capitale e in varie località della provincia a 18 misure cautelari e numerose perquisizioni nei confronti di 13 cittadini italiani e 5 immigrati. I diciotto indagati sono ritenuti responsabili di aver avviato un’attività volta al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla permanenza sul territorio italiano di cittadini stranieri – dietro pagamento di ingenti somme di denaro – e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Velletri, hanno consentito in particolare di accertare che gli indagati procuravano l’ingresso illegale dalla Grecia in Italia di stranieri – originari prevalentemente del Medio Oriente – organizzando anche per costoro matrimoni simulati con cittadine italiane in modo da far ottenere la carta di soggiorno per motivi familiari. Impiegati nell’operazione oltre 150 i Carabinieri impiegati, supportati da unità cinofile e un elicottero.
Due siriani gestivano la banda delle “finte nozze” con gli immigrati
A capo della banda sgominata dai carabinieri e che combinava finti matrimoni per procurare permesso di soggiorno c’erano due siriani. I matrimoni venivano contratti all’estero, in particolare in Egitto, e successivamente regolarizzati in Italia, nei comuni di Roma, Pomezia e Ardea. Il costo per le nozze ‘combinate’ poteva raggiungere anche i diecimila euro. Le finte mogli percepivano 500 euro. Inoltre si è scoperto che chi “reclutava” le donne era coinvolto anche nell’attività di spaccio di droghe in spiaggia, lungo il litorale tra Pomezia e Roma ma anche nel complesso le Salzare ad Ardea. I carabinieri, nel blitz hanno sequestrato circa 11 kg di marijuana e due di hashish. Ad essere fermate con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti in totale sono state cinque persone. «Siamo soddisfatti – commenta il comandante del reparto operativo di Roma Giuseppe Donnarumma – L’operazione Magna Grecia corona l’intensa attività investigativa dei carabinieri che si è svolta su due livelli: il primo riguarda lo spaccio di sostanze stupefacenti e l’attività anti-droga, il secondo un’organizzazione strutturata e insidiosa dedita all’immigrazione clandestina e alla contraffazione».