I bambini non si comprano: botta e risposta tra Gasparri e il pd Lo Giudice
Botta e risposta, con toni assai accesi, tra il senatore Maurizio Gasparri (FI) e il senatore Sergio Lo Giudice (Pd). Il tema è quello delle unioni civili e in particolare della possibilità per le coppie gay di adottare un bambino. Secondo il centrodestra, com’è noto, la stepchild adoption apre la porta all’utero in affitto per garantire un figlio a una coppia formata da due uomini. Un caso che coinvolge da vicino proprio Sergio Lo Giudice che con il suo compagno, sposato ad Oslo nel 2011, ha fatto ricorso proprio alla pratica dell’utero in affitto per avere un figlio, che è stato concepito negli Stati Uniti. Proprio sul punto Lo Giudice è stato criticato da Maurizio Gasparri, che ha affermato che chi “compra” un bambino è capace anche di venderlo. Parole cui Lo Giudice ha replicato così: “Non rispondo a Gasparri, siamo alla follia omofobica –ha affermato Lo Giudice-. Gasparri è solo un incidente sulla strada della storia. Ha detto che la stepchild adoption sarebbe un passo verso l’eugenetica nazista? Il nazismo è materia che conosce bene”.
“In merito alle affermazioni del senatore Lo Giudice – ha detto a sua volta Gasparri – confermo che chi compra un bambino, come ha fatto lui, potrebbe anche venderlo. I figli non sono oggetti. E confermo che aprire alla stepchild adoption, per poi passare all’utero in affitto, può portare a pratiche eugenetiche. Si può scegliere razza e colore di un bambino attraverso turpi procedure. Proprio perché ho studiato la storia e anche le aberrazioni del nazismo, dello stalinismo e del totalitarismo combatto per la difesa della famiglia. E lascio all’isterismo altrui un delirio che non può trasformarsi in una legge dello Stato”.