Aveva chiesto lo status di rifugiato: si fingeva venditore e spacciava droga
Rifugiato si fingeva ambulante e spacciava droga. Ecco qual è l’altra faccia dell’accoglienza, quella che mostra la spietatezza di una realtà facilmente compianta e difesa anche l’oltre l’indifendibile. E così, l’ultimo caso di cronaca, arrivato a qualche ora di distanza dall’annuncio dell’arresto a Trieste di due immigrati afghani che avevano fatto domanda di asilo politico, diffonde la notizia dell’ennesimo migrante ospitato in Italia e alle prese con la criminalità proprio mentre risulta in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato.
Rifugiato si fingeva ambulante e spacciava droga
Accade a Pescia, in provincia di Pistoia, dove uno dei tanti immigrati accolti in una struttura preposta ad ospitarli e foraggiarli, fingeva di vendere fazzoletti di carta al mercato locale, mentre in realtà cedeva dosi di eroina nascoste dentro un guanto. Così un nigeriano di 28 anni, dimorante in una struttura per richiedenti asilo in provincia di Lucca, è stato scoperto e fermato dagli agenti in servizio in quei luoghi. Lo straniero è stato denunciato all’autorità giudiziaria e sono state attivate le procedure per la revoca delle misure di accoglienza e di rifiuto dello status di rifugiato.
E ora, arriverà la revoca dello status di rifugiato?
Il passaggio della droga avveniva tramite una semplice stretta di mano tra lo spacciatore e il “cliente”. Un movimento che non è sfuggito a due agenti di polizia, che tra l’altro erano liberi dal servizio e hanno agito in abiti civili mossi da un encomiabile senso civico. I due, insospettiti dai movimenti dell’immigrato che poi si è scoperto aver presentato domanda di rifugiato, lo hanno seguito e fermato nei pressi di una scuola. Dalla perquisizione personale sono emersi sei ovuli di sostanza stupefacente e una cospicua somma di denaro, mentre nel domicilio dove era ospitato il nigeriano accolto in Toscana sono stati trovati oggetti e banconote ritenuti provento di attività illecita. E ora ci si augura che arrivi tempestivamente almeno la revoca dello status di rifugiato.