Acca Larenzia, ignobile provocazione dei Giovani Comunisti. Protesta di FdI
Nel giorno dell’anniversario della strage di via Acca Larenzia sulla pagina Facebook dei Giovani Comunisti/eTorino è comparsa una squallida provocazione tesa a ricordare il tragico avvenimento: è stata ripubblicato il testo della rivendicazione del duplice omicidio che i Nuclei armati per il contropotere territoriale fecero trovare in un’audiocassetta per rivendicare l’assassinio di due giovani 18enni, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, colpevoli solo di combattere per le loro idee. Il testo della rivendicazione è stato poi ripubblicato dalla pagina Facebook dei Giovani Comunisti e/Bologna, che ha suscitato l’indignazione di Fabrizio Nofori, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Bologna: «È vergognoso e indegno il post che in queste ore è stato condiviso sulla pagina dei Giovani Comunisti di Bologna nel quale ricordano con “felicità” questo tragico avvenimento. Chiediamo che in modo trasversale da parte del sindaco di Bologna Merola e di tutte le forze politiche la condanna di questo gesto e che vengano presi i giusti provvedimenti del caso», dice l’esponente di FdI.
Pubblicata dai Giovani Comunisti la rivendicazione dei criminali
Come si ricorderà, i criminali, tutti assolti, fecero trovare una cassetta presso un benzinaio per assumersi la paternità di aver assassinato due giovani disarmati, colpevoli solo di non essere comunisti. Riteniamo utile pubblicare anche noi il testo di quel delirio comunista affinché i lettori, soprattutto i più giovani, possano rendersi conto di come ragionavano ed agivano le frange della sinistra estrema in quegli anni, e di quanto fossero democratici gli antifascisti: «Un nucleo armato, dopo un’accurata opera di controinformazione e controllo alla fogna di via Acca Larenzia, ha colpito i topi neri nell’esatto momento in cui questi stavano uscendo per compiere l’ennesima azione squadristica. Non si illudano i camerati, la lista è ancora lunga. Da troppo tempo lo squadrismo insanguina le strade d’Italia coperto dalla magistratura e dai partiti dell’accordo a sei. Questa connivenza garantisce i fascisti dalle carceri borghesi, ma non dalla giustizia proletaria, che non darà mai tregua. Abbiamo colpito duro e non certo a caso, le carogne nere sono picchiatori ben conosciuti e addestrati all’uso delle armi». Senza commenti.