“Via di qui”: ragazzo autistico cacciato da un bar accanto alla Fontana di Trevi
“Via di qui“. È il trattamento che Giacomo, un ragazzo autistico mite e dolce, e il suo accompagnatore di sostegno, Luca, operatore con doppia laurea e esperto di handicap psichici, hanno ricevuto in un bar poco dopo aver chiesto l’uso della toilette e aver consumato anche un caffè per l’eventuale disturbo. È successo a Roma, come si legge su la Repubblica, in un bar di via delle Muratte, in pieno centro, locale con sostanziosi incassi a due passi dalla fontana di Trevi. La vicenda è stata raccontata dalla mamma del ragazzo autistico, Alessandra, in una lettera.
Ragazzo autistico cacciato da un bar: il racconto della mamma
«Giacomo stava passeggiando in centro con Luca, il suo operatore, quando ha chiesto di recarsi in una toilette. Sono entrati in un bar e l’operatore ha chiesto alla barista cassiera se potevano usare il bagno spiegando anche che Giacomo era un ragazzo disabile e necessitava assistenza. La signora, con forte accento dell’est, storce il naso e a quel punto Luca ordina anche un caffè, per consumare qualcosa», così comincia il racconto della mamma, che continua. «Giacomo e Luca si recano quindi in bagno e l’operatore entra per assistere mio figlio anche perché la toilette era sprovvista di carta igienica. A quel punto la signora del bar interviene a voce alta da fuori la porta intimando a tutti e due di uscire perché non si può stare in bagno in due persone e che sarebbero dovuti andare da Mc Donald’s non presso il suo bar. Li ha praticamente cacciati urlando». I due giovani escono rapidamente dal bar senza che nessuno degli avventori abbia preso le loro difese.