Spariti in Germania immigrati con i passaporti falsi dell’Isis. È allarme

22 Dic 2015 12:29 - di Valeria Gelsi
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È allarme in Germania per la scomparsa di una dozzina di presunti profughi che, si è scoperto, erano in possesso degli stessi passaporti siriani falsi degli attentatori di Parigi. A dare notizia della perdita delle tracce degli immigrati è stata la Bild, riferendo informazioni governative, con ogni probabilità dei servizi segreti tedeschi.

Gli stessi passaporti degli attentatori di Parigi

I documenti apparterrebbero alla partita di passaporti autentici rubati a Raqqa, la “capitale” del Califfato, e compilati con false identità. Secondo quanto riferito dalla Bild, i passaporti erano stati mostrati dai presunti profughi prima del giorno dell’attentato di Parigi e fotocopiati. Agli immigrati che li avevano in possesso, però, non furono prese le impronte e attualmente le autorità tedesche non hanno idea di dove rintracciarli.

In mano all’Isis circa 10mila documenti autentici da falsificare

La vicenda genera grande allarme, anche perché, secondo quanto riportato dalla Welt am Sonntag alcuni giorni fa, l’Isis avrebbe nella propria disponibilità circa 10mila passaporti autentici da compilare con generalità false reperiti nelle città dell’Iraq e della Libia, oltre che della Siria, per infiltrare i propri uomini in Europa, confondendoli con i veri profughi.

Controlli superficiali anche in Germania

Dopo l’esplosione del caso, le autorità tedesche hanno deciso di avviare una nuova verifica a tappeto sui passaporti di tutti i profughi o presunti tali arrivati nel Paese, a partire proprio da quelli con documenti siriani, finora sottoposti a controlli più blandi. Il caso però mostra che l’Italia non è la sola, in Europa, a non essere stata sufficientemente diligente nella registrazione degli immigrati, a partire proprio dalla rilevazione delle impronte digitali. La stessa Germania, fra i nostri grandi accusatori per la superficialità di Roma nella registrazione degli immigrati, infatti, ora mostra tutte le falle del suo sistema: secondo il Bamf, l’ufficio federale tedesco per l’immigrazione e i profughi, da settembre gli immigrati entrati in Germania e registrati in maniera non conforme per il sovraccarico di lavoro degli uffici o perché accolti da parenti già in Germania o ancora perché volevano proseguire il viaggio verso la Scandinavia sarebbero circa 290mila.

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