Siluro del Pd contro Bassolino: niente primarie per gli ex sindaci

23 Nov 2015 10:29 - di Elsa Corsini

La fantasia del Nazareno: chi ha dato ha detto e si faccia da parte. È il sottotitolo della proposta dei vertici del Pd di non candidare alle primarie gli ex sindaci. Che sia una regola “ad personam” contro Antonio Bassolino? Da qualche giorno la possibile modifica dello Statuto delle primarie circola nelle segrete stanze senza una conferma ufficiale di Renzi. È Deborah Serracchiani, però, dalle colonne di Repubblica a spiegare: «In realtà varrebbe anche per Renzi a Firenze e Delrio a Reggio Emilia. È solo un modo per dire che quando un’esperienza si è chiusa, si è chiusa per davvero. Nulla di strano. La regola non si applicherebbe ai sindaci in carica che decidono di correre per un secondo mandato»

Bassolino no pasaran

Proprio mentre Bassolino accelera dopo aver annunciato l’intenzione di candidarsi alle prossime primarie in vista delle elezioni, la vicesegretaria del Partito democratico tira fuori dal cilindro la regola che sarà discussa nelle prossime settimane: chi è già stato sindaco non potrà candidarsi alle primarie. Una mossa che bloccherebbe Bassolino a Napoli, così come Marino a Roma.  La norma, ovviamente, non si applicherebbe ai sindaci in carica che decidessero di correre per un secondo mandato. Un attacco all’ex sindaco di Napoli che non è gradito ai vertici de,? «Le confesso – risponde la Serracchiani nell’intervista – che Bassolino non è in cima ai miei pensieri». Del resto Bassolino (e Marino) potrebbe scegliere di correre da solo con una lista civica. Don Antonio avrebbe preferito fare il nonno, ma si sacrificherebbe a scendere in campo vista la scarsità di alternative – ha fatto capire polemizzando con la “finta” rottamazione di Renzi.

Primarie e mal di pancia

A quattro mesi dalla convocazione del primarie-day (previsto per il prossimo 20 marzo) il nervosismo è già alto: tutto va bene per stoppare le velleità dell’ex sindaco dem di riconquista di Palazzo San Giacomo. «Tanto per cominciare, le amministrative non possono essere occasione di rivincite personali ma devono essere collegate ad un progetto condiviso», mette il carico il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini che frena: «Non c’è fretta, in una delle prossime direzioni del Pd proporremo un election day il 20 marzo con primarie». Sui nuovi paletti per le candidature, Guerini conferma: «Chi ha già fatto il sindaco per due mandati, anche in tempi lontani, è bene lasci il testimone ad altri. Quando un’esperienza è chiusa è chiusa. Varrebbe per Delrio a Reggio Emilia, per Renzi a Firenze o per me stesso se pensassi di ricandidarmi a Lodi». Secondo Guerini, insomma, andrebbe evitato lo scontro bissando il caso De Luca.

 

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