La segretaria smentisce Marino: le note spese le firmava sempre lui
Lo “scontrino-gate” del Campidoglio che è costato l’accusa di peculato all’ex-sindaco di Marino potrebbe anche provocare per il chirurgo dem l’accusa di false dichiarazioni ai magistrati. Infatti, come rileva il messaggero, dopo cinque audizioni gli inquirenti non hanno ancora trovato un riscontro alle parole di Marino che aveva detto che le firme ai giustificativi di spesa non erano sue e che sarebbero state apposte dai suoi collaboratori. Gli scontrini contestati sono relativi a pranzi e cene che Marino ha pagato con la carta di credito del Comune sostenendo che si trattava di eventi istituzionali. L’ultima teste ascoltata sulla vicenda è stata Silvia Decina, ex dirigente della segreteria particolare di Marino, la quale ha detto di non avere firmato la nota spese sugli scontrini contestati. Decina ha anche spiegato che le note erano di prassi consegnate al sindaco che si occupava personalmente di apporre le firme. “Escludo che qualsiasi membro dello staff si sia preso la libertà di firmare al suo posto”. Tutti gli altri sentiti prima di lei hanno escluso di avere siglato i documenti. E ora? Se quanto dichiarato da Marino non dovesse trovare conferma gli inquirenti disporranno una perizia calligrafica dall’esito della quale potrebbe scaturire per l’ex sindaco un’altra accusa: false dichiarazioni ai magistrati.