Renzi vuol “risanare le periferie” per sconfiggere il terrorismo di casa nostra

19 Nov 2015 7:35 - di Redazione

Matteo Renzi lascia cadere la «notizia» con nonchalance, durante una lunga intervista a Sky Tg24: «La settimana prossima farò una proposta alle forze del Parlamento per un investimento ulteriore in sicurezza, ma anche sul recupero di determinate realtà» come le periferie, perché – e la frase è forte – «i terroristi sono cresciuti nel degrado delle nostre realtà» E poco prima aveva detto: «È fisiologico dire “basta con questi che vengono qui”. Ma i killer in Francia sono cittadini francesi. È evidente che si pone un tema di equilibrio urbano: se vuoi difendere la sicurezza del Paese sono giustissimi i controlli alle frontiere, ma servono anche investimenti per cui le periferie non siano luoghi di nessuno. Bisogna investire perché le periferie non siano luoghi di nessuno, non siano tabù, off limits».

Il «decreto periferie» per il momento è un’idea di Renzi e non ancora un progetto

E’  possibile che venga inserito nel «pacchetto» anche il piano per le periferie preparato dall’«archistar» Renzo Piano. Per il momento c’è l’idea ed è quella di dire: i terroristi potenziali sono già tra di noi, chiudere le frontiere non serve a nulla, tanto vale prosciugare l’acqua di coltura nella quale possano proliferare i futuri kamikaze. Dunque, investire nelle periferie più degradate, quelle periferie nelle quali abitano gli immigrati, ma anche gli italiani. Potenzialmente un messaggio dal valore simbolico, destinato a corroborare lo sforzo di Renzi, che è quello di non subire danni umani e materiali per gli italiani ma anche di preservare il bene che coltiva con più cura: il consenso dell’opinione pubblica, come ricorda “la Stampa”.

Renzi in difficoltà sui temi del terrorismo e dell’immigrazione

La direttrice di SkyTg24 Sarah Varetto, in una intervista “giornalisticamente corretta” e priva di omissioni compiacenti, ha indotto Renzi a risposte interessanti. L’Italia userà mai le armi? «L’Italia è già impegnata attivamente su tanti fronti», «voglio sperare di non trovarmi in una situazione come quella del presidente Hollande», ma a chi chiede di andare comunque all’attacco, Renzi risponde che «dovremmo metterci d’accordo su chi bombardare» e comunque in «questo momento sul territorio siriano non c’è un solo soldato della coalizione». L’Italia esclude di fare affari con possibili finanziatori occulti dell’Isis? Renzi, incalzato, pur impegnandosi in una dissertazione sull’impossibilità di esportare la democrazia in certe realtà, alla fine tende ad escluderlo. L’Italia esclude di poter cambiare la Costituzione pur di combattere al meglio l’Isis? «Escludo nel modo più categorico modifiche costituzionali o leggi speciali». L’Italia se ne sta al coperto? «Abbiamo contribuito, con la nostra intelligence al successo dell’operazione» che ha portato all’eliminazione del boia di nazionalità inglese.

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