Il Papa contro il liberismo selvaggio: «Precarietà e lavoro nero vergognosi»

7 Nov 2015 15:52 - di Corrado Vitale

La nuova puntata di Vatileaks addolora ma non impensierisce né intimorisce il Papa, che accelera sui temi sociali del suo magistero, entrando di prepotenza nei  temi caldissimi delle pensioni e del mercato del lavoro. Nell’udienza con i dipendenti e i dirigenti dell’Inps, il Pontefice afferma che il mondo del lavoro è “piagato dall’insufficienza occupazionale e dalla precarietà delle garanzie che riesce a offrire”. Il Papa sottolinea che le “sfide” sono “sempre più complesse”. “Se si vive in una situazione di disoccupazione, precarietà, lavoro nero, come è possibile riposarsi? È vergognoso”. E come esempio, nell’udienza all’Inps, ha parlato di chi assume da settembre a prima dell’estate. Così “a luglio, agosto, e parte di settembre, riposi e non mangi!”.

Secondo il Papa l’economia “non può ricorrere a rimedi che sono un nuovo veleno, come quando si pretende di aumentare la redditività riducendo il mercato del lavoro e creando in tal modo nuovi esclusi”. Il Pontefice ha richiamato le parole della sua Evangelii Gaudium. “Il riposo e il lavoro – ha spiegato – sono collegati. Ti puoi riposare quando sei sicuro di avere un lavoro che dà dignità a te e alla tua famiglia. Il vero riposo – ha concluso Papa Francesco – è il lavoro”.

Sferzante è stato Bergoglio anche sul pensionamento. “No a rinegoziare età della pensione con estremismi aberranti”.  Fino a qualche tempo fa – ha detto il Papa – era “comune associare il traguardo della pensione al raggiungimento della cosiddetta terza età” e invece “l’epoca contemporanea ha mutato questi ritmi. Da un lato l’eventualità del riposo è stata anticipata, a volte diluita nel tempo, a volte rinegoziata fino ad estremismi aberranti, come quello che arriva a snaturare l’ipotesi di una cessazione lavorativa”. Per il Papa occorre tutelare il diritto alla pensione, le sovvenzioni ai disoccupati, l’assistenza alla maternità. “Vostro difficile compito – ha detto il Papa rivolgendo un’esortazione ai dirigenti e ai dipendenti dell’Inps – è contribuire affinché non manchino le sovvenzioni indispensabili per la sussistenza dei lavoratori disoccupati e delle loro famiglie. Non manchi tra le vostre priorità un’attenzione privilegiata per il lavoro femminile, nonché quell’assistenza alla maternità che deve sempre tutelare la vita che nasce e chi la serve quotidianamente”

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