Migranti, ecco le bugie del governo Renzi-Alfano sullo “sconto” sul deficit

9 Nov 2015 14:08 - di Gabriele Alberti

È la solita sceneggiata, è il solito Angelino Alfano che tenta di darcela a bere e fa la voce grossa  con i burocrati dell’Unione europea che hanno nelle loro mani non solo i ricollocamenti dei disperati che sbarcano in Italia, ma anche la flessibilità sulle spese extra legate all’emergenza immigrazione. Il sistema di ricollocamento dei profughi dall’Italia verso altri paesi europei  non sta andando alla velocità che avremmo voluto», dichiara il ministro dell’Interno. E noi abbiamo deciso di proseguire con l’apertura degli hotspot alla stessa velocità con cui si va avanti sulla relocation. Se quest’ultima è lenta sarà lenta anche l’apertura di questi centri: c’è l’impegno di farne sei e finora ne abbiamo aperto solo uno». In realtà il pugno duro è solo una facciata che rivela la grande difficoltà in cui si trova il ministro dell’Interno Alfano.

Migranti, ma lo “sconto”  dell’Ue c’è o non c’è?

In settimana i ministri dei 28 Paesi Ue discuteranno, per la seconda volta, di flessibilità e soprattutto dello “sconto” sul nostro deficit del 2016, Ma Alfano va a fare un ulteriore «inutile viaggio» in Europa, sostiene Maurizio Gasparri. «Si dovrebbe parlare delle proposte di Junker e della ricollocazione dei profughi. L’Italia continua a ricevere gente e a non mandare via pressoché nessuno. Ma la cosa più grave è rappresentata dalle bugie che ha detto Renzi». Le bugie riguardano il fatto che il governo Renzi-Alfano  «aveva garantito un sostegno europeo pari a tre miliardi e trecento milioni per affrontare i costi dell’accoglienza di clandestini e profughi in Italia. Si trattava di un’autorizzazione a sforare il deficit previsto dai parametri europei. Nei giorni scorsi la Commissione Europea ha detto che le cifre non sono queste, che l’Italia non ha fornito documentazioni, che del tema si riparlerà a marzo». Il parlamentare azzurro accusa Renzi di essersi «rivenduto l’argomento con la speranza di utilizzare questi soldi per altri sperperi o per accogliere casomai l’anno prossimo altri clandestini, ma il nodo è arrivato ormai al pettine».  Lo pensano in molti, per la verità.  Alfano, dunque, dovrebbe chiarire questa vicenda. «Questo sostegno economico c’è o non c’è? L’Italia ha fornito documentazione o no?», chiede Gasparri, proponendo di spendere i soldi destinati all’accoglienza per rinnovare i contratti delle forze di polizia e per il riordino delle carriere.

 

 

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