L’America avvisa l’Europa: “in Siria tocca a voi”. E’ l’isolazionismo di Obama
«Il disimpegno viene dalla consapevolezza che la politica di George W. Bush ha fallito, in Medio Oriente abbiamo creato più problemi di quanti ne abbiamo risolti e non c’è motivo di pensare che riusciremo in futuro. Meglio star fuori. Il disimpegno viene dalla frustrazione di 8 anni di Bush, ma 7 anni di Barack Obama non hanno risolto il problema», spiega Joseph Stiglitz a “il Corriere della Sera”.
Stiglitz: “America disimpegnata? Reazione a Bush. Ma Obama non ha risolto nulla”
In Europa l’indecisione di Obama sulla Siria preoccupa. Cambierà qualcosa nel prossimo futuro? «No. O meglio, ritiro ciò che ho detto. Ci sono le elezioni e penso che alcuni dei candidati, se eletti, probabilmente torneranno a impegnare l’America in Medio Oriente». Hillary Clinton? «Si. Anche Jeb Bush. I repubblicani più matti invece sono votati dagli isolazionisti». Vuole dire che per stabilizzare la Siria dovremo aspettare un’altra amministrazione usa fra 16 mesi? «Penso che la sua affermazione sia probabilmente corretta. Gran parte degli americani vede l’Isis come il primo problema e l’obiettivo di liberarsi di Assad come un residuo delle primavere arabe del 2011. Una nuova amministrazione potrebbe mettere da parte la questione di Assad, lavorare con la Russia sull’Isis e poi fare i conti in seguito. Assad è uno dei peggiori dittatori, ma in fondo noi americani non facciamo di mestiere quelli che rimuovono i dittatori».
Luttwak: “Basta poco all’Europa per pacificare dalla Libia alla Siria”
«L’Europa è la vera interessata a chiudere la partita, ed è meglio che lo faccia al più presto. Non occorre il consenso generale, ne c’è bisogno di un impegno militare di proporzioni enormi. Bastano poche decina migliaia di soldati per pacificare una fascia che va dalla Libia fino alla Siria, e cancellare la presenza delle truppe del sedicente stato islamico dalla zona», spiega Edward Luttwak a “il Mattino”. «Obama è in una posizione debole, ha perso gran parte della sua autorità sulla scena nazionale, così come da tempo ha perso la fiducia dei paesi arabi che si affacciano sul Mediterraneo. Se Hollande si aggrappa a lui nella speranza di aumentare il suo peso nel conflitto, Obama ha bisogno di lui per dare l’impressione di poter resuscitare una coalizione internazionale impossibile e in realtà già morta».