“Criminali stranieri più violenti e sofisticati”: se lo dice pure Alfano…

13 Nov 2015 8:36 - di Redazione

I riflettori sull’operazione antiterrorismo, il buio della criminalità di strada sempre più violenta e assassina. Ma il ministro dell’Interno Angelino Alfano ridimensiona: le bande straniere non sono più attive che in passato. Forse sono più feroci. Rubano, picchiano, a volte uccidono. E in aumento la criminalità straniera? «Sembra un paradosso, ma da quando abbiamo avuto l’esplosione dei flussi migratori, la percentuale di reati commessi da stranieri rispetto agli italiani è diminuita. Stiamo analizzando questa situazione e ho dato incarico alla Polizia criminale di approfondire questi aspetti per comprendere a fondo il fenomeno. Quello che credo è che abbiamo davanti nuove tipologie di delinquenti stranieri, più sofisticati e più violenti che hanno determinato addirittura l’elaborazione a livello comunitario della categoria della ‘criminalità itinerante’. In effetti il fenomeno è molto diffuso in tutta Europa e si stanno studiando misure adeguate», spiega il Ministro a QN.

Alfano: “nuove tipologie di delinquenti stranieri, più sofisticati e più violenti

La sicurezza è un fatto anche di percezione da parte della gente. I reati sono diminuiti ma l’allarme no. Sono solo sensazioni? «In effetti c’è una asimmetria tra la realtà e la percezione della sicurezza tra i cittadini. Questa asimmetria, purtroppo, è anche alimentata da quelle forme di populismo che speculano sulle paure e scommettono sulle sconfitte dello Stato per un mero ritorno elettorale. Nella realtà i reati calano: nel 2014 sono diminuiti del 7 per cento rispetto all’anno precedente e, nei primi sei mesi del 2015, di un altro 10 per cento rispetto al semestre dell’anno prima».

“I reati sono in calo, il populismo no”, insiste Alfano

Spesso ladri e rapinatori vengono arrestati e poi tornano subito liberi. Qualcosa da rivedere? «Il sistema sanzionatorio probabilmente richiede una qualche messa a punto, ma va detto che allo stato dovremmo applicare nella maniera più rigorosa gli strumenti disponibili». Sarebbe auspicabile una collaborazione diversa da parte della magistratura? «Con la magistratura condividiamo quotidianamente i problemi della sicurezza del Paese e seppure qualche volta vi è qualche decisione che non ci piace, non possiamo disconoscere il grande contributo nella lotta al crimine». Nel quadro generale della delinquenza i romeni hanno un primato? «Le classifiche le facciamo nello sport. Comunque i romeni non sono numericamente al posto d’onore». Esiste un patto tra le bande romene e la nostra criminalità organizzata? «Le bande romene spesso sono criminalità organizzata per cui non stringono patti. Possono operare, in sintonia o altre volte in contrapposizione, con bande italiane». Anche di questo ci si occuperà nel prossimo Pacchetto sicurezza? «Il prossimo pacchetto sicurezza sarà orientato alla sicurezza dei luoghi, avrà come obbiettivo di rendere sicuri e fruibili i luoghi dove la gente vive, si incontra e svolge le sue principali attività. Sarà un bilanciamento tra intervento di tipo amministrativo in capo ai sindaci, il cui contributo è indispensabile per rendere sicure le città, e quello securitario dell’apparato statale della sicurezza, che comunque privilegerà la prevenzione rispetto alla repressione».

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