Tolto il titolo di onorevole a Corbyn: paga il mancato inchino alla Regina
Il leader laburista Jeremy Corbyn non si genuflette di fronte alla regina? Il sito della Camera dei Comuni gli toglie il titolo di “Right Honourable”, che gli spetterebbe in quanto capofila dell’opposizione britannica e quindi membro di diritto del Privy Council, antica quanto ormai decorativa istituzione di “consiglieri della corona”. A rivelare la cosa è il Daily Telegraph, giornale conservatore, secondo il quale si tratterebbe di una sorta di “giusto castigo” in risposta al fatto che Corbyn ha deciso di disertare la prima riunione del Privy Council a cui era stato invitato. Il Labour ha giustificato il forfait parlando di un invito recapitato all’ultimo momento attraverso Downing Street, ma molti sospettano che Corbyn abbia preferito confermare una breve vacanza in Scozia con la moglie per evitare l’imbarazzo di decidere se piegare o meno il ginocchio dinanzi alla sovrana: atto previsto dal cerimoniale del Privy Council, ma in contraddizione con la sua storia di militante della sinistra repubblicana. E i giornali di destra cavalcano lo “scandalo”. Il Telegraph in particolare scrive di aver saputo che la cancellazione del titolo di “onorevole” dal sito della Camera sia avvenuta in seguito a pressioni esercitate da altri componenti dello stesso Privy Council. Decisi a punire quel “vecchio socialista” fino a quando non si presenterà con gli altri a una seduta del consesso finora snobbato.
Corbyn è odiato anche dai generali inglesi
Jeremy Corbyn, che è il nuovo leader anti-austerity dell’opposizione laburista e ha molti temi in comune con la sinistra greca di Tsipras, ha tra i più popolari cavalli di battaglia del suo programma la nazionalizzazione delle ferrovie, privatizzate negli anni ottanta dai conservatori. Il leader laburista è anche nel mirino dei generali britannici. Le posizioni storicamente anti-Nato di Corbyn, le sue idee su un contenimento degli effettivi delle forze armate britanniche, la sua opposizione a interventi militari all’estero non sotto capello Onu, il suo “no” alle commesse miliardarie per i nuovi sottomarini nucleari Trident lo hanno reso molto inviso allo Stato maggiore. Non a caso il quotidiano The Independent ha riportato la dichiarazione di un generale inglese che ha paventato la necessità di “fermare con ogni mezzo” Corbyn dalla scalata a Downing Street.