La Messina del sindaco no-global Accorinti è da 5 giorni senz’acqua

29 Ott 2015 8:22 - di Redazione

Messina ancora senz’acqua, da cinque giorni, con enormi disagi per i cittadini, dopo la rottura sabato scorso della condotta dell’acquedotto di Fiumefreddo, a Calatabiano, per una frana. E la situazione non è destinata a migliorare. Il direttore dell’Amam, l’azienda Meridionale acque di Messina, Luigi La Rosa, ha fatto sapere che per i prossimi giorni l’erogazione dell’acqua non verrà ripristinata poiché ancora ci sono problemi per nuovi piccoli smottamenti a Calatabiano.

Le riparazioni fin qui effettuate sembrano non essere sufficienti.

Si prospetta quindi che per diversi giorni, forse 3 o 4 ancora, l’acqua mancherà in diverse zone della città. Intanto proseguono le code nei pochi punti dove le cisterne erogano acqua ai cittadini. Anche giovedì scuole e uffici pubblici chiusi. Disagi enormi per ospedali e negozi, problemi anche per disabili e anziani. Sono cinque giorni che la città è a secco e si prospetta anche una grave emergenza igienico sanitaria. E intanto, monta la protesta sul web, soprattutto sui social, dove l’hashtag #Messinasenzacqua è salito nella classifica dei trend topic nella serata di mercoledì, tra lamentele, ironia e tanta, tanta rabbia. File e disagi Il sindaco Accorinti intanto ha dichiarato: «Chiederemo lo stato di calamità: la situazione è gravissima e peggiore del previsto». I messinesi anche mercoledì si sono radunati per rifornirsi dalle autobotti nei due punti individuati dell’autoparco e dell’ex Gazometro. I residenti lamentano le file di ore e la carenza di informazioni.

Tra chi ha avuto più difficoltà i diversamente abili e gli anziani.

Il portavoce del Movimento peloritano democrazia disabile Mario Midolo spiega: «Sono ben 5 giorni che Messina è senza un goccio d’acqua nei serbatoi delle abitazioni private e nessuno, fra i responsabili delle istituzioni o tra le decine di associazioni di categoria, ha pensato di chiedere ai disabili, agli anziani soli e agli ammalati non ricoverati di segnalare la loro situazione».

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