L’Unesco dice sì ai “caschi blu della cultura” guidati dall’Italia. L’Isis ringrazia

17 Ott 2015 13:19 - di Romana Fabiani

L’Italia in prima linea per la cultura. L’Unesco dice sì ai caschi blu made in Italy per salvare il patrimonio mondiale minacciato dai tagliatole dell’Isis. Detto così viene da sorridere, pensando allo stato di degrado cronico nel quale versano i nostri straordinari beni architettonici e monumentali. Pensando agli scioperi che lasciano con un palmo di naso centinaia di pellegrini davanti al Colosseo o al sito di Pompei, pensando alle mura e agli acquedotti romani che cadono a pezzi per qualche goccia d’acqua, pensando all’indifferenza italiana mentre all’estero una chiesetta con duecento anni di storia viene esibita come un capolavoro planetario. Ma tant’è.

I caschi blu di Renzi

Il pirotecnico piazzista  Matteo Renzi sembra aver “intortato” anche il Consiglio esecutivo dell’Unesco, che ha detto sì alla proposta del governo italiano di istituire i cosiddetti “’caschi blu della cultura”  e di lavorare in sede Onu per includere la componente culturale nelle missioni di pace. Se gli interventi militari mettono a dure prova la maggioranza renziana sempre in bilico, la mission culturale è un ottimo passe-partout per accendere i riflettori sull’Italia senza rischiare nulla.

Franceschini gongola

Un «successo internazionale», gongola Dario Franceschini,  «ora subito gli aspetti operativi. È un successo che segue al grande consenso dopo quello ottenuto a Milano con l’approvazione di 83 Paesi della Dichiarazione sulla Protezione del Patrimonio Culturale. L’Italia – dice il ministro della Cultura e del Turismo – si conferma come guida nella diplomazia culturale. Bisogna adesso definire subito gli aspetti operativi di questa task force internazionale che dovrà intervenire laddove il patrimonio dell’umanità è messo a rischio da catastrofi naturali o da attacchi terroristici».

Gentiloni esulta

«L’Unesco approva la mozione promossa da noi sulle missioni di protezione del patrimonio nelle aree di crisi. L’Italia è in prima linea per la cultura», è il tweet trionfante con il quale il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, commenta il via libera alla proposta italiana sui caschi blu in versione letteraria. Il califfato islamico sta tremando.

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