Gesto osceno, Barani e D’Anna puniti: sospensione per 5 giorni dall’aula

5 Ott 2015 18:22 - di Livia De Santis

Cinque giorni di sospensione dalle sedute per i senatori verdiniani Vincenzo D’Anna e Lucio Barani. Uno al senatore di Cinquestelle Alberto Airola. Dopo quasi quattro ore di riunione, il consiglio di presidenza del Senato ha emesso il duro verdetto per per i gesti osceni (Barani aveva mimato un rapporto orale verso la M5s Barbara Lezzi creando il caos totale in aula) che hanno caratterizzato la seduta di venerdì scorso dedicata alle riforme istituzionali. Il consiglio di presidenza ha inoltre comminato la sanzione della censura nei confronti del capogruppo di Cinquestelle, Gianluca Castaldi. Censura anche  nei confronti dell’intero gruppo della Lega Nord, per aver sventolato in aula dei soldi per denunciare la “compravendita dei senatori verdiniani” che ci sarebbe stata, secondo loro, per il ddl Boschi. Il consiglio ha quindi deciso di riconvocarsi per valutare altri episodi verificatisi in quella seduta.

Sospensione dei due senatori, Grasso: basta con le volgarità in aula

«Da questo momento – ha detto Pietro Grasso – nessuna deroga al principio di correttezza verrà tollerato in aula. Il Consiglio di presidenza approfonditi gli episodi svoltisi nel corso della seduta dell’assemblea di venerdì 2 ottobre, deplora in modo fermo tutte le condotte poste in essere da senatrici e senatori appartenenti a diversi gruppi, che hanno turbato l’ordine dei lavori e assunto verso l’istituzione, la presidenza, i senatori segretari, atteggiamenti e usi di linguaggio censurabili e deplorevoli». E ancora: «Nel corso della stessa seduta  si sono verificati fatti specifici di inaccettabile gravità, che hanno offeso la dignità di persone e istituzioni e minato l’autorevolezza e la credibilità dell’intera assemblea, proprio nel momento in cui i lavori si concentravano su uno dei temi più alti e significativi dell’attività parlamentare, quale è la riforma della Costituzione. La volgarità di alcuni gesti e di alcune espressioni è al di fuori di ogni regola di civiltà. Sono state offese le istituzioni, le donne e gli uomini, dentro e fuori dal Senato».

 

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