Bielorussia al voto, il Nobel Alexievich: «Lukashenko è un uomo sovietico»
Non ha perso tempo Svetlana Alexievich. Fresca di Nobel per la Letteratura, arrivato improvviso da Oslo, la scrittrice ha attaccato a testa bassa Alexander Lukashenko, il padre padrone della sua Bielorussia che domenica andrà nuovamente al voto. Per lei, in esilio volontario da anni, Lukashenko è “un uomo indegno di fiducia”, perchè è “un ‘uomo sovietico’ e non cambierà mai”. Accusa tosta. Arrivata alla vigilia delle presidenziali. Per la neo Nobel, quella esistente nel suo paese resta “una dittatura dolce”. E per questo motivo, aggiunge, è bene che l’Unione Europea stia ben attenta a valutare l’ipotesi di revocare le sanzioni.
Lukashenko governa la Bielorussia da 21 anni
Il voto di domenica 11 ottobre in Bielorussia, non sembra possa produrre risultati clamorosi. La ex repubblica sovietica si avvia infatti a confermare, dopo 21 anni, la leadership di Lukashenko, 61 anni, che dal 1994 governa il Paese. Sarà questo il suo quinto mandato presidenziale. La definizione di “ultimo dittatore d’Europa” Lukashenko se l’è guadagnata a suon di oppressione di diritti civili e della libertà di stampa (soprattutto con la repressione dopo le elezioni del 2010: vinte con il sospetto di brogli con l’80% delle preferenze). L’Europa ha risposto con dure sanzioni, ma nemmeno la crisi economica che morde il Paese – debito pubblico altissimo ed economia stagnante e ipercentralizzata, con l’80% dell’industria posseduto dal governo – è riuscita finora a scalzare dal suo trono l’uomo forte di Minsk. Che infatti, nonostante l’attacco della Alexievich, si appresta a vincere ancora.