Berlusconi: «Non mi candido a premier, aiuto il centrodestra a vincere»

1 Ott 2015 9:56 - di Bianca Conte

Berlusconi scalda i motori, pronto a scendere in campo, ma stavolta soprattutto per far recuperare terreno al centrodestra e a scalzare le manovre dem, potendo puntare anche sul malcontento che l’esecutivo Renzi sta alimentando di giorno in giorno. Dunque, il Cav torna fiero e deciso sulla scena, e allo scoccare dei 79 anni conferma la sua intenzione di non voler fare passi indietro, anzi, di voler andare dritto alla meta della vittoria. «Sento la responsabilità del paese», ha dichiarato ancora una volta il leader di Forza Italia, confermando contestualmente il no alle riforme di Renzi, e, al tempo stesso, glissando sulla premiership: un argomento delicato di cui dovrà discutere  con Matteo Salvini, con il quale a presto si chiarirà in un faccia a faccia di ora in ora più imminente.

Berlusconi: sento la responsabilità del Paese

«Non ho mai detto di voler fare il candidato premier, ho sempre detto di voler fare il regista» – è tornato a ribadire Berlusconi –. «E poi a questa età non si coltiva questo progetto», ha puntualizzato il Cavaliere in occasione della cena con i parlamentari azzurri organizzata per festeggiare il compleanno. Di certo però – ha assicurato l’ex presidente del Consiglio – resterà alla guida di Forza Italia, la sua creatura su cui punta ancora tutte le carte: «Tra due anni sarà il primo partito, mi sono sempre dato traguardi impossibili, poi raggiunti sempre al cento per cento. Riuscirò anche questa volta», ha garantito il Cav, cercando anche di rassicurare gli azzurri e di allontanare lo spettro di nuovi addii dal partito. Se ne sono andati? «Siamo contenti. Ora siamo più uniti e coesi», ha infatti sdrammatizzato Berlusconi. Il clima tra le fila di Forza Italia, infatti, è via via sempre più respirabile, complice anche l’azione decisa e il lavoro di tessitura e ricucitura ordito da Berlusconi nell’ultimo periodo, specialmente all’indomani dello strappo di Verdini.

Forza Italia serra i ranghi

Non è un mistero, certo, che la situazione è delicata, ma il leader di FI è più che mai al lavoro per serrare i ranghi del partito. L’ex premier, infatti, ha colto in questi giorni l’occasione per ribadire ancora una volta l’intenzione di tornare sulla scena politica, convinto che la sua presenza possa aiutare FI a risalire la china dei sondaggi. Un messaggio chiaro che il Cavaliere utilizza per rassicurare i suoi e, al tempo stesso, un segnale forte indirizzato anche a Matteo Salvini, che non fa mistero di avere altre idee sulla leadership del centrodestra: «A Berlusconi non chiedo prudenza, ma coraggio», ha detto rivolto al Cav il segretario del Carroccio. Il faccia a faccia tra i due, intanto, – come si diceva – non è stato ancora fissato, anche perché, spiegano i berlusconiani, se non si fa chiarezza su alcuni punti è inutile vedersi. Prima ancora della ricomposizione del centrodestra, infatti, Forza Italia e Lega devono, per esempio, sciogliere il “nodo” della candidatura al comune di Milano. Un passaggio fondamentale anche per capire gli equilibri di forza dei due partiti.

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