Uccise una donna a pugni: è già libero. La famiglia della vittima: «Vergogna»

5 Set 2015 7:30 - di Franco Bianchini

Quei pugni mortali. Il sangue. La tragedia. E ora la notizia che meno t’aspetti. «Abbiamo una famiglia che ha avuto un affetto strappato, non ha avuto un euro di risarcimento, perché l’interessato è stato giudicato incapace di intendere e di volere. Una famiglia che ha visto uscire di casa una donna e che cinque minuti dopo è stata uccisa a pugni. Chi l’ha uccisa ora è libero: come se fosse stato un meteorite a ucciderla».

L’ucraino uccise a pugni e ora…

È duro l’avvocato Fabio Belloni, legale della famiglia di Emlou Arvesu, filippina di 41anni, alla notizia che il puglie ucraino che la uccise a pugni il 6 agosto del 2010 a Milano è libero in quanto giudicato guarito dalla schizofrenia dai responsabili dell’Opg di Castiglione delle Stiviere (Mantova) dopo due anni e mezzo di permanenza nell’ospedale psichiatrico giudiziario. Era stato dichiarato incapace di intendere e di volere dal gup che aveva disposto la permanenze dell’uomo per cinque anni in un Opg, ma, come riportato da Il Giorno, l’uomo nel settembre dell’anno scorso è stato liberato e si trova ora in Ucraina. «È venuta meno la diagnosi di pericolosità – commenta Belloni – e ora è libero, mentre il marito e i figli della sua vittima, tra mille difficoltà, stanno cercando di ricostruirsi una vita, senza l’aiuto di nessuno».

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