Sirte, l’epicentro del terrore Jihadista dove Boko Haram si unisce all’Isis

1 Set 2015 18:43 - di Ginevra Sorrentino

Sirte, epicentro dell’orrore jihadista che non conosce sosta: mentre il sito della Bbc, citando le Nazioni Unite, ribadisce che le «immagini satellitari confermano la distruzione dell’antico tempio di Bel a Palmira», la propaganda dei tagliagola prosegue su altri fronti. Così, il nuovo strale lanciato a conferma del regime di terrore – e terrorismo – instaurato dall‘Isis, arriva la notizia rilanciata dal sito di informazione Alwasat su Twitter con le nuove minacce di morte impartite da Hassan al Karami, leader spirituale dei miliziani agli ordini del Califfato, a Sirte.

Sirte, aumenta il terrorrore jihadista

Dunque, il terrore espande continuamente il suo raggio d’azione: stavolta il volano è il nuovo e minaccioso proclama diramato da Hassan al Karami a Sirte, indirizzato in particolare allo staff dell’ospedale Ibn Sina a cui, senza perifrasi, viene intimato: «Se non vi recate al lavoro verrete crocifissi». E una fonte medica dell’ospedale, a stretto giro dall’invio del cruento diktat, ha aggiunto che l’emiro «possiede un registro dove sono scritti gli orari di arrivo dei funzionari dell’ospedale» e che «chiunque non si recherà al lavoro, secondo i suoi ordini, sarà crocifisso all’entrata della città».

I volantini del vademecum jihadista

Purtroppo, però, il personale medico del nosocomio di Sirte non è l’unico bersaglio nel mirino dei miliziani jihadisti: lo Stato Islamico, infatti, ha anche provveduto a distribuire agli abitanti della città che ospita l’importante porto della Libia, volantini con riportate le regole precise a cui attenersi. I jihadisti hanno postato sul web alcune fotografie che li ritraggono, vestiti con uniformi militari con mitra alle spalle, mentre fermano una serie di vetture per le strade della città costiera libica e forniscono agli automobilisti il decalogo da seguire. Nelle foto pubblicate è scritto: «L’ufficio di informazione dello Stato di Tripoli distribuisce un pamphlet con i principi della formazione a tutti i musulmani di Sirte». Quando si dice la propaganda…

Il sodalizio tra Isis e Boko Haram

Il tutto, cosa che aggrava decisamente il quadro già incandescente, proprio mentre duecento combattenti nigeriani dei Boko Haram arrivano a Sirte per sostenere l’Isis. Secondo fonti libiche concordanti, infatti, «i jihadisti nigeriani sono giunti in Libia passando dai Paesi confinanti, come il Niger». La notizia dell’arrivo dei fondamentalisti nigeriani in Libia era già trapelata nei giorni scorsi, dopo che alcuni esperti a vari siti di informazione africana avevano stimato «tra gli 80 e i 200 combattenti Boko Haram pronti ad unirsi ai tagliagole dello Stato Islamico a Sirte». Un allarme rilanciato a sua volta anche dal governo nigeriano che aveva avuto notizia di «nigeriani che si erano messi in viaggio per unirsi ai gruppi terroristi che operano nel nord Africa». Un sodalizio criminale siglato ad inziio anno, quando i Boko Haram hanno stretto “formale” alleanza con lo Stato Islamico, e che ora rischia di rinnovarsi operativamente…

 

 

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