Ma quanto è redditizia l’industria dell’immigrazione: un business senza fine…

18 Set 2015 8:31 - di Redazione

“L’industria dell’immigrazione continua a sfornare morti annegati e buone intenzioni, che fioriscono a ogni naufragio senza che se ne venga a capo. La prospettiva di risolvere il problema affondando i barconi, prima che diventino il mezzo di trasporto di migliaia di invasori dell’Europa, ha sollevato le reazioni indignate delle anime belle; reazioni che sono, poi, l’aspetto ipocrita di chi dall’immigrazione trae un qualche beneficio economico e sociale e a esso non vuole rinunciare. A nessuno è passato per la testa che fino a quando ci si indignerà alla prospettiva di debellare il traffico di immigrati con mezzi militari adeguati i mercanti di uomini continueranno a fare il loro sporco mestiere e l’industria dell’immigrazione continuerà a fiorire”, scrive Pietro Ostellino su “Il Giornale”.

Europa e Italia incapaci di arrestare il flusso dell’immigrazione

L’ultimo a sollecitare l’Unione europea a provvedere è stato generosamente il presidente della Repubblica. Ma l’Ue non pare esserne interessata, ne avere i mezzi per provvedervi. Sollecitazioni come quella del buon Mattarella rimangono intenzioni con le quali si fa qualche concessione alle coscienze emotivamente toccate da ogni naufragio e dai morti annegati che ne conseguono, senza che ne sortisca un qualche effetto. Invocare l’intervento dell’Ue è fiato sprecato e aspettarsi che qualcosa faccia almeno il nostro governo è tempo perso.

Ci sarà la colonizzazione dell’Europa a opera di un’immigrazione islamica

La cruda verità è che sia l’Europa, sia il governo Renzi, per non parlare di quelli che lo hanno preceduto, non hanno formulato alcuna politica dell’immigrazione e sono stati colti di sorpresa dalla crescita esponenziale dei flussi migratori non sapendo palesemente come arrestarli. Troppi interessi ci sono dietro gli sbarchi perché gli inviti a fare qualcosa sortiscano un qualche effetto. Bisognerebbe prendere il problema per il collo, incominciando col formulare una politica di investimentinei Paesi dai quali partono gli immigrati allo scopo di impedire di fatto che partano, offrendoloro opportunità di lavoro e di una vita decente in patria. Ma certe esperienze disastrose, e scandalose, del passato quando la politica di cooperazione si era risolta in un finanziamento occulto dei partiti lo sconsigliano. C’è già fin troppa dispersione di risorse finanziarie, che finiscono nel calderone della corruzione, per immaginare di ripetere certe esperienze. Così, rimane solo l’adozione di soluzioniradicalimilitari contro itrafficanti. Ma fino a quando solleveranno ondate di (finta) indignazione com’è accaduto negliultimi giorni, anchequesta soluzione resterà nel limbo delle cose da fare. Il probabile risultato sarà la colonizzazione dell’Europa a opera di un’immigrazione islamica o, peggio, l’aumento del terrorismo e della criminalità organizzata, la fine della nostra civiltà

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