Il Pd predica bene e razzola male: la festa dell’Unità incita al gioco d’azzardo
Prima gli immigrati messi a lavorare tra tortellini e panini, con la scusa del volontariato, poi l’angolo del gioco d’azzardo che faceva somigliare la festa dell’Unità di Ravenna più a una succursale del casinò di Montecarlo che a una sagra a base di cibo e politica. La denuncia su Fb (nella foto) è arrivata da una fonte autorevole, Massimo Manzoli, fondatore del Gruppo dello zuccherificio, l’associazione culturale impegnata sul terreno della legalità e contro il gioco d’azzardo, che ha manifestato, a chiare lettere, il proprio schifo per quello stand-casinò allestito alla manifestazione del Pd di Ravenna in cui si pubblicizzava il gioco d’azzardo. Dove, a detto di chi ha sollevato il caso, “si poteva provare a giocare”.
Le solite scuse tardive del Pd
«Abbiamo sbagliato – ha detto il segretario provinciale del partito, Michele De Pascale – ma gli spazi espositivi e la raccolta pubblicitaria non sono gestite da noi, ma da un’agenzia esterna. Ciononostante abbiamo commesso un errore nel non vagliare attentamente la lista degli espositori e conseguentemente opporci a questa presenza nella nostra festa. Questo errore non lo commetteremo più». E pensare che solo un anno fa la Regione Emilia doede ampi spazio alle sue battaglie sul tema della ludopatia, con l’approvazione di un marchio “Slot free” da esporre nei locali che si rifiutano di ospitare slot machine. Ma a quanto pare anche nel caso di Ravenna, non siamo di fronte a una delle solite coincidenze, visto che sul fronte politico da sinistra arrivano pesanti accuse al Pd. «Parole e fatti sempre dissociati – attacca il deputato di Sel, Giovanni Paglia – nemmeno troppo, in realtà, se è vero che in Parlamento proprio il Pd ha affossato qualsiasi ipotesi di riforma del regime del gioco d’azzardo e ha favorito in tutti i modi Lottomatica e soci».