Destra, i quarantenni: «Dalla Meloni un passo avanti, ma non basta»

28 Set 2015 18:18 - di Redazione

Si fa sempre più serrato il dibattito sul futuro della destra. «La decisione di Giorgia Meloni presa nell’Assemblea di ieri di Fratelli d’Italia di indire un Congresso per aggregare tutta la destra politica italiana è una conferma delle nostre tesi con cui abbiamo lanciato la Mozione dei quarantenni per l’Assemblea della Fondazione di Alleanza Nazionale». A dichiararlo  in una nota è  Fausto Orsomarso , consigliere regionale della Calabria e primo firmatario della Mozione . «Ormai l’esigenza di riunire la destra italiana e di raccogliere tutta la tradizione politica di An – continua Orsomarso – è un’esigenza talmente diffusa che nessuno può negarla o nasconderla, e lo dimostra anche l’ultimo sondaggio di Libero, a cui l’80% degli intervistati ha risposto favorevolmente al quesito sulla costituzione di un partito unitario della destra. Purtroppo non basta un semplice allargamento di Fdi attraverso il congresso. È necessario – secondo Orsomarso – un atto di fiducia di Giorgia Meloni nei confronti di tutti coloro che fino ad oggi non hanno potuto o voluto aderire a Fratelli d’Italia. Queste persone non possono essere soltanto gli oggetti passivi del processo di riunificazione ma devono essere chiamati a partecipare in modo attivo a questo processo. Ecco perche noi insistiamo sulla necessità che venga riconosciuta dalla Fondazione An da Fdi l’esistenza di un’Associazione che raccolga tutte le persone di destra che, pur non essendo iscritte a Fdi, vogliono costruire una casa comune».

Sul tema dell’Assemblea di FdI erano intervenuti in precedeza Francesco Biava membro dell’esecutivo Fdi, Sabina Bonelli membro dell’Assemblea nazionale di FdI e prima firmataria della Mozione dei Quarantenni, Marco Cerreto portavoce di Prima l’Italia e componente della direzione nazionale di Fdi. «L’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia, convocata e svolta in modo confuso e improvvisato ieri al termine di Atreju, si è conclusa con una votazione su un ordine del giorno privo di ogni valore legale. Infatti, dopo aver strozzato il dibattito in pochissimi interventi, si è imposta una votazione in una sala piena di ospiti e presenze casuali, senza nessuna verifica del numero legale. Per questo i sottoscritti e molti altri componenti dell’Assemblea hanno preferito manifestare il proprio dissenso non partecipando ad un voto il cui unico obiettivo sembra essere quello di un’indebita interferenza nella prossima Assemblea della Fondazione di Alleanza Nazionale che si terrà sabato 3 e domenica 4 ottobre a Roma».

«È del tutto inadeguato – prosegue la nota – riproporre come modello di riaggregazione della destra la ripetizione di un congresso di rifondazione di FdI, già svolto un anno e mezzo fa a Fiuggi. Noi continueremo sulla strada indicata nella Mozione dei quarantenni, di coinvolgere la Fondazione An nella creazione di un nuovo soggetto politico che, superando anche l’esperienza di Alleanza Nazionale, si proponga come Movimento degli Italiani.
Per fare questo siamo aperti a qualsiasi occasione di confronto e di incontro per ricostruire l’unità della destra. Invitiamo i vertici di Fdi a riconvocare gli organi del Partito in modo serio e attentamente organizzato all’indomani dell’Assemblea della Fondazione di An per valutare come recepire le decisioni compiute in quella sede. Cara Giorgia, questa non è la strada per aggregare”.

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