Così ci hanno fregato sulle vacanze: tutti i numeri della stangata estiva

14 Set 2015 15:01 - di Ginevra Sorrentino

Vacanze, l’ultima fregatura. Già, perché dopo un anno di duro lavoro, alla fine delle agognate ferie si scopre pure come, tra congiunture economiche internazionali e furbate commerciali tipicamente italiche, il caro prezzi ha impoverito le tasche degli italiani che, dopo anni di crisi, si sono permessi il lusso di andare al mare, in montagna, o addirittura all’estero…

Vacanze, la stangata: la denuncia dell’Unc

Commentando gli ultimi dati Istat, infatti, l’Unione nazionale consumatori ha denunciato «un’impennata su base mensile» dei prezzi e una «stangata» sulle vacanze delle famiglie italiane. «L’inflazione in valore assoluto apparentemente bassa, ed il tasso tendenziale stabile, non devono trarre in inganno. In realtà si è verificata un’impennata su base mensile notevole, dal -0,1 di luglio al +0,2 di agosto. Un rialzo che rappresenta una stangata sugli italiani in vacanza», ha commentato – senza fare sconti – il segretario dell’Unc, Massimiliano Dona, intervenuto a riguardo. «Alzare i prezzi, in un solo mese, del 38,9%, come è avvenuto per il trasporto marittimo, è una vergogna bella e buona. Non si può consentire di speculare allegramente sulle vacanze degli italiani, approfittando del fatto che non esistono alternative e concorrenza», ha puntato l’indice l’esponente dell’associazione analizzando contesto, cifre e dati.

Caro prezzi su treni, aerei, villaggi

«L’impennata su base mensile è ingiustificabile», ha continuato ad argomentare e commentare la denuncia Dona. Eppure, dati alla mano, resta poco margine all’errore di valutazione: l’Unione Nazionale Consumatori evidenzia infatti come gli aumenti congiunturali maggiori siano proprio voci legate alle vacanze come il trasporto aereo passeggeri (+23,8%), il trasporto ferroviario passeggeri (+3%), i pacchetti vacanza (+8,9%), i villaggi vacanze, i campeggi, gli ostelli della gioventù e simili (+3,7%). E per chi a causa della recessione ha tirato la cinghia per potersi lasciare alle spalle il caldo afoso delle città; per chi è tornato a fare i bagagli dopo anni di rinunce e sacrifici, il caro prezzi mirato e l’aumento occultato sotto le mentite spoglie di specifiche novità economiche a livello nazionale, queste ultime notizie hanno più che mai il sapore amaro della beffa.

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