Comuni leghisti contro l’ideologia gender: si arrabbia l’Arcigay
Il primo comune a prendere l’iniziativa è stato Prevalle, centro del bresciano il cui sindaco Amilcare Ziglioli ha pensato bene di scrivere sui maxischermi il seguente annuncio: «L’amministrazione comunale è contraria all’ideologia gender». Ebbene il sindaco leghista di Capriolo, Luigi Vezzoli, ha a sua volta rotto gli indugi imitando il collega di Prevalle e riproducendo la stessa frase sugli schermi del comune da lui amministrato.
No al gender: fa scuola il tabellone luminoso
Vezzoli ha spiegato così la sua scelta: «La scelta di utilizzare la bacheca luminosa per esprimere la nostra opinione è dipesa dalla volontà di voler sensibilizzare la popolazione in merito a un tema che sta entrando nel mondo della scuola in modo subdolo e strisciante. Sta per iniziare l’anno scolastico ed è giusto che i genitori si informino e vengano correttamente informati, perché non si trovino del tutto ignari di fronte al fatto compiuto. I figli sono un dono e hanno diritto ad avere due genitori, una mamma e un papà, e solo i genitori hanno il compito di educare i propri figli e di scegliere come vengano educati dalla scuola». Vezzoli annuncia inoltre un convegno a tema a Capriolo sulle insidie dell’ideologia gender “con il fine di informare i cittadini su questo tema che troppo spesso passa in sordina”.
L’Arcigay non ci sta: intervenga l’Anci
L’iniziativa del sindaco di Prevalle aveva già fatto arrabbiare Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme istituzionali e adesso a rincarare la dose ci pensa il comitato Arcigay di Brescia. «Temiamo che questi pannelli diventino una moda nei comuni a guida leghista sembra proprio che la becera tattica di instillare sospetto e paura verso il diverso non conosca battute d’arresto…”. Si invoca un intervento dell’Anci mentre Fabio Rolfi, vicecapogruppo leghista al Pirellone, «invita tutti gli altri sindaci, della Lega e non, a fare la stessa cosa nei rispettivi comuni».