Immigrati “volontari” al lavoro alla festa dell’Unità, il Pd ci riprova
Immigrati al lavoro, ma come volontari? Il Pd ci riprova ma la Lega non molla e allerta l’Asl locale provocando la reazione del il segretario del Pd di Reggio Emilia, Andrea Costa: «Quello che è successo alla Festa dell’Unità di Reggio è sintomatico di cosa sta diventando questo Paese. Una iniziativa che mirava a coinvolgere dei ragazzi in una attività di volontariato, viene strumentalizzata in maniera assurda. Ieri sera i migranti si sono ripresentati agli stand della Festa e ci hanno comunicato di volere riprendere a fare i volontari. E noi gli abbiamo consegnato le 500 firme raccolte tra i visitatori della Festa, che chiedevano che tornassero».
La Lega “vigila” sugli immigrati volontari
Dopo che il segretario del Pd di Reggio Emilia Andrea Costa ha dichiarato che i profughi torneranno a FestaReggio, la Lega Nord della città ha depositato in Regione Emilia-Romagna una richiesta di accesso agli atti per sapere quante visite ispettive (e con quale esisto) siano state effettuate dall’Ausl dal 2005 ad oggi alla Festa Provinciale del Pd per verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche. Il segretario locale del Carroccio, Gianluca Vinci, ricorda infatti che la vicenda (che ha suscitato numerose polemiche nei giorni scorsi) è nata proprio da un esposto della Lega, inviato anche all’Ausl, per i dubbi che erano emersi dalla visione dei filmati realizzati da tv sul rispetto delle normative e l’utilizzo dei dispositivi individuali di sicurezza sul lavoro dei profughi impiegati alla festa. «Si ritiene che l’Ausl di Reggio debba quindi intervenire – spiega Vinci – in caso contrario, si procederà a denunciare i dirigenti Ausl per verificare se sia integrato il reato di omissione d’atti d’ufficio».