Alfano prova a “oscurare” il meeting di Cl per vendicarsi dell’esclusione

20 Ago 2015 16:29 - di Luca Maurelli

Ore 15.20, agenzia Ansa, parla Angelino Alfano, intervista esclusiva, a orologeria: «Siamo di fronte alla crisi economica più lunga dal dopo guerra: servono leggi speciali anti-crisi per almeno 5 anni. A settembre, con la ripresa dell’attività e in vista della legge di stabilità, presenterò a Renzi una proposta dettagliata su fisco, burocrazia, incentivi alle famiglie». Un primo lancio che fa da apripista a un vero e proprio diluvio di parole.

Ore 15.33, agenzia Ansa: “Un lungo applauso a Mattarella e al Papa apre il meeting di Cl”, è il titolo del lancio da Rimini: «Un lungo applauso della platea ha sottolineato la lettura dei messaggi di Papa Francesco e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha aperto la trentaseiesima edizione del Meeting di Cl. La kermesse,che segna tradizionalmente la fine della pausa estiva per il dibattito politico, proseguirà fino al 26 agosto”.

Una strana coincidenza, non proprio casuale, quasi un anticipo alla Gentile su Maradona quello messo a segno dal ministro dell’Interno sul grande organizzatore della kermesse riminese, Giorgio Vittadini, che proprio nei minuti in cui Alfano parlava stava aprendo i lavori di Cl.  Una piccola vendetta di Angelino su chi a Rimini non lo aveva voluto, una bella mossa mediatica, nulla da dire.

Da quel momento in poi lo tusnami-Alfano, attraverso la principale agenzia di stampa del Paese, ha riversato sulle spiagge della politica riminese ondate di dichiarazioni, mareggiate di disinguo, scrosci di promesse, schizzi di polemiche con la Chiesa, grande protagonista del meeting dei cattolici di Comunione e Liberazione dal quale lui, cattolico di centrodestra che governa con la sinistra, è stato clamorosamente escluso nonostante l’ospitata generale di premier, mezzo governo, grillini e perfino arnesi postcomunisti come Bertinotti.

Con una furba strategia comunicativa, il ministro dell’Interno ha provato così a oscurare l’evento dei seguaci di don Giussani imponendo sulle agenzia la sua presenza, la sua agenda politica, il suo ruolo di cattolico che resta fuori dai salotti buoni della politica ma si ritaglia comunque uno strapuntino sui giornal, andando a ruota libera sui temi della famiglia, di monsignor Galantino, del fisco, dell’immigrazione. Proprio gli argomenti sui quali, da Rimini, quelli di Comunione e Renzizzazione cercavano spazio e ne cercheranno nei prossimi giorni invitando solo ospiti considerati “presentabili”, dal premier ai ministri renziani, fino ai grillini, che li odiano ma tutto sommato fanno colore. Ma agli italiani questi duelli mediatici interessano davvero qualcosa? Qualcuno domani, al bar, parlerà davvero delle proposte di Alfano e delle repliche a distanza di Cl?

 

 

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