Comunione e Renzizzazione: al Meeting di Cl va mezzo governo, umiliato il Ncd

18 Ago 2015 12:56 - di Luca Maurelli

Da oggi in poi chiamatela Comunione e Renzizzazione visto che a Rimini, quest’anno, il governo giocherà in casa con Matteo Renzi di punta e un plotone di ministri a tutto campo, da Paolo Gentiloni a Pier Carlo Padoan, Gian Luca Galletti, Graziano Delrio e Maurizio Martina. Una partita amichevole, per il governo, quella che si giocherà dal 20 al 26 agosto al Meeting dell’Amicizia di Rimini, tradizionale appuntamento della politica italiana non sempre prono al potere. Ma quest’anno sarà davvero una festa dell’Amicizia con quelli che sono al governo. Con tutti, tranne che con qualcuno.

Il Ncd escluso da Rimini: perché?

La Lorenzin? Alfano? Non pervenuti negli inviti. E lo storico esponente di Cl Maurizio Lupi, ex ministro, anch’egli alfaniano? Perfino a lui non è stato riservato neanche uno strapuntino sul palco dai supercattolici trasversali, palco sul quale salirà perfino un grillino, per la prima volta. Ma non basta: tra gli invitati, quest’anno, oltre al premier (che l’anno scorso rifiutò sdegnosamente ma quest’anno, in crisi di voti, li andrà a raccattare con grande amicizia…) e alla sua squadra depurata dagli alfaniani, ci saranno perfino esponenti della vecchia sinistra, con Fausto Bertinotti super ospite in qualità di presidente della Fondazione «Cercare Ancora». Per non parlare dei grillini, anche loro graditissimi.

Cl, lo schiaffo ai cattolici di governo

«L’invito al premier Matteo Renzi e l’assenza di personaggi da sempre vicini a Cl come Roberto Formigoni e Maurizio Lupi sono il prodotto di una scelta coerente: abbiamo invitato solo personaggi istituzionali. Quindi la politica non partitica ma come risposta ai problemi reali. Abbiamo invitato cinque ministri e anche Matteo Renzi, ma come presidente del Consiglio. Altri personaggi, come Fausto Bertinotti o Luciano Violante, sono interlocutori di un dialogo culturale. Diversamente, saremmo un meeting partitico», ha spiegato Giorgio Vittadini, fondatore e presidente della Fondazione della Sussidiarietà, in un’intervista al Corriere della Sera. «Renzi è l’attuale premier e le speranze riguardano lui». Tutto chiaro: sarà una passerella bulgara in salsa cattolica.

Il debutto del grillino cattolico

Nel programma del meeting c’è anche Mattia Fantinati, deputato M5S. Chissà se tirerà fuori l’appellativo usato da Beppe Grillo per la comunità creata da don Luigi Giussano, sbeffeggiata nel 2013 come “Comunione e fatturazione” e scriveva cose di questo tipo: «Cos’è Comunione e Liberazione e cosa rappresenta per la politica italiana? Perché ogni anno ministri e presidenti del Consiglio sentono la necessità di chiederne la benedizione andando in pellegrinaggio a Rimini come una volta i re con i papi? Un contenitore che ha accolto Andreotti (benedetto sia il suo nome) come una rockstar. Un movimento che ha protetto e riverito Forminchioni per decenni e che ora prende nel suo capace grembo gli ectoplasmi Letta e Lupi, due democristri dell’inciucio, oggi ribattezzato larga intesa, come chiamare escort una prostituta. Comunione e Fatturazione è un’ingerenza ecclesiale nella politica…». Anzi lo era, fino a ieri.

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