Iran, il presidente Obama ora è pessimista sull’accordo

9 Lug 2015 16:43 - di Redazione

Iran, ora Obama si dice pessimista sull’accordo per il nucleare. Secondo il presidente americano le possibilità  di un’intesa con l’Iran sarebbero attualmente “sotto il 50%”: a riferirlo – afferma la Cnn – è un senatore del partito democratico che ha partecipato a un incontro a porte chiuse con l’inquilino della Casa Bianca. “Il presidente ha detto di essere stato durante i negoziati a volte più ottimista a volte meno ottimista. A questo punto secondo lui le possibilità si sono ridotte”. Il pensiero del presidente Usa rifletterebbe una situazione in cui la deadline per l’accordo con l’Iran è già slittata due volte e che – secondo molti osservatori – potrebbe ancora una volta essere spostata a dopo venerdì 10 luglio.

I russi sono invece ottimisti

Opposti sono invece i segnali che arrivano dalla Russia. “Un accordo sul nucleare dell’Iran può essere raggiunto nelle prossime ore”: lo ha dichiarato il vice ministro degli esteri russo, Serghiei Riabkov, citato da Interfax.  I Paesi del Brics riuniti a Ufa hanno approvato da parte loro un documento finale nel quale, tra l’altro, auspicano l’approvazione al più presto di un accordo sul nucleare iraniano che garantisca il carattere pacifico del programma nucleare di Teheran, l’abolizione delle sanzioni e la normalizzazione de rapporti nel campo del commercio e degli investimenti.”Noi aspettiamo – si legge nel documento diffuso dalle agenzie russe – l’approvazione al più presto del piano congiunto onnicomprensivo che sara’ concordato tra Cina, Germania, Francia, Russia, Gran Bretagna, Usa e Iran con la partecipazione della Ue. Si parte dal presupposto che questo piano farà ripristinare la piena certezza del carattere esclusivamente pacifico del programma nucleare iraniano e garantirà l’abolizione delle sanzioni all’Iran”. Questo piano “deve offrire all’Iran la possibilita’ di usare pienamente il proprio diritto sull’impiego pacifico dell’energia nucleare, compreso anche il diritto all’arricchimento dell’uranio in conformità agli impegni internazionale e al trattato di non proliferazione delle armi nucleari, con il pieno rispetto delle garanzie internazionali”.

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