Ecstasy assassina al Cocoricò: un altro ragazzo finisce in ospedale
Ancora un giovanissimo in pericolo di vita per avere assunto ecstasy alla discoteca Cocoricò di Riccione. Pochi giorni fa la morte di Lamberto, che aveva solo sedici anni, schiantati di colpo dal mix micidiale di stupefacenti che aveva assunto. Ora un nuovo caso. La notizia, data questa mattina da Il Giorno, è stata resa nota dalla Fondazione Ema-Pesciolino Rosso fondata da Giampietro Ghidini, il padre di Emanuele, morto a 16 anni, 20 mesi fa, tuffandosi di notte in un fiume vorticoso dopo aver assunto dell’Lsd. “La sua mamma mi ha scritto che suo figlio ha capito ed imparato la lezione, ma c’è il rischio – ha scritto Giampietro sulla pagina facebook della Fondazione – che dovrà vivere tutta una vita da malato, ammesso che troverà il fegato da trapiantare”. “E’ stata la mamma di questo ragazzo a scrivermi domenica – racconta Ghidini – per chiedermi di rendere pubblico quello che era successo al figlio dopo che aveva preso dell’Mdma in una discoteca di Riccione che si è poi scoperto essere il Cocoricò”.
Contro l’ecstasy l’azione della Fondazione Pesciolino rosso
Non a caso Ghidini con la sua Fondazione sarà sulle spiagge di Riccione dal primo al 31 Agosto “a parlare ai giovani ed ai loro genitori del valore della vita”. Ghidini è in contatto con la mamma del ragazzo, della provincia di Como, che gli ha detto che il diciassettenne, ricoverato a Bergamo, “sta migliorando, i valori delle transaminasi stanno scendendo, sembrava che il fegato fosse andato e invece forse non dovrà fare il trapianto, ma – dice – ne avranno la conferma solo tra 48 ore”. Così la mamma ha raccontato quanto successo al figlio: “Era alla sua prima vacanza con gli amici e la sera dell’11 luglio è andato in discoteca al Cocoricò di Riccione, da quello che ho capito – racconta Giorgia – ha preso 0,30 grammi di Mdma, che ha comprato per 20 euro da un pusher napoletano all’interno del locale”. “Il ragazzo non si è sentito male subito ma, dopo qualche giorno, ha iniziato a soffrire di ittero e la mamma l’ha portato all’ospedale di Bergamo, dove – riferisce Giorgia – gli è stata diagnosticata un’epatite tossica; le transaminasi erano a 3110, è stato a rischio della vita per quasi una settimana, ma per fortuna da un paio di giorni i valori stanno scendendo e la sua prognosi sta migliorando”.