Venezia, al ristorante pappa vietata a una bimba di 8 mesi: «Non è kosher»

22 Giu 2015 12:13 - di Valeria Gelsi
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Ha destato sconcerto, a Venezia, l’incredibile disavventura capitata a una coppia di clienti in un ristorante kosher: il personale ha vietato la pappa della bimba di otto mesi portata da casa, perché non rispettava le prescrizioni religiose in fatto di alimentazione.

Il racconto della madre

La vicenda è stata raccontata dalla stampa locale e ha avuto come teatro il ristorante Gam Gam Bar, che si trova al Ghetto. La proibizione è arrivata da una delle cameriere che, quando ha visto il thermos della bambina, si avvicinata ai genitori per chiedere cosa contesse. Alla donna, però, non è bastato sapere che si trattava di pappa al pomodoro. «Con insistenza, a cameriera ha continuato a chiedere: quali alimenti contiene?», ha raccontato la mamma della piccola a La Nuova Venezia. Così, mentre la bambina aspettava di poter mangiare, è scattato il divieto di darle la pappa: conteneva grana, non ammesso dalle regole kosher. «La cameriera continuava a dirci di non nutrirla dentro perché il Rabbino, che è il titolare, si sarebbe arrabbiato molto. Ci hanno proposto di contattarlo affinché facesse un’eccezione autorizzandoci ad alimentare la piccola in un tavolo del plateatico», ha chiarito la cliente, spiegando però di aver deciso di andare via, perché a quel punto «non volevamo disturbare oltre».

La conferma delle cameriere

La vicenda suona come incredibile, ma a escludere l’ipotesi che si sia trattato di un fraintendimento o di un racconto esagerato da parte dei genitori è stato lo stesso personale del ristorante. Sentite anche loro da La Nuova Venezia, infatti, le cameriere del locale hanno confermato la storia. «Di cosa si lamentano queste persone? È una cosa religiosa, le regole della cucina ebraica vanno rispettate», hanno detto le lavoratrici, aggiungendo una critica al fatto che la coppia aveva prenotato tramite un noto sito di prenotazioni online, «che non fornisce informazioni corrette». «Bastava fare una telefonata al nostro locale. Il titolare è il Rabbino, è lui che dà i permessi. Lo abbiamo proposto ai genitori, ma – hanno concluso le cameriere – hanno preferito andarsene».

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