Pensioni, Boeri: «Sì alla flessibilità ma con penalizzazioni più incisive»

11 Giu 2015 8:31 - di Redazione

Tito Boeri, presidente dell’Inps lo ha detto abbastanza chiaramente: si può pensare ad una pensione flessibile, ma le penalizzazioni economiche da applicare in cambio dell’uscita anticipata dovrebbero essere incisive. In pratica bisognerebbe applicare il sistema contributivo. Le altre ipotesi di riforma, ha spiegato Tito Boeri in commissione Bilancio della Camera, sarebbero troppo costose e dunque impraticabili.

Boeri boccia tutte le proposte alternative al contributivo

“L’economista della Bocconi – si legge su “Il Mattino” – che già l’altro giorno aveva bocciato la cosiddetta staffetta generazionale, si è soffermato in particolare su due proposte emerse da mesi nel dibattito: quella firmata da Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta (rispettivamente presidente della stessa commissione Lavoro e sottosegretario all’Economia) che prevede la possibilità di lasciare il lavoro dai 62 anni con una decurtazione della pensione del 2 per cento l’anno (rispetto all’età di riferimento di 66) e il ripristino del cosiddetto sistema delle quote, pur se in una versione più esigente rispetto a quella in vigore fino al 2011″.

Troppo costose le proposte per andare in pensione prima

La prima soluzione – nell’ipotesi che tutti gli interessati la sfruttino – comporterebbe a regime una maggiore spesa per 8,5 miliardi all’anno. Invece il passaggio a quota 100 (con un minimo di 62 anni di età) potrebbe avere un costo sempre a regime, pari a 10,6 miliardi: dunque ancora superiore. Cosa ha in mente allora Boeri? Nell’audizione ha mostrato apprezzamento per l’idea di generalizzare – ovvero estendere ai lavoratori maschi – la cosiddetta opzione donna, cioè la possibilità di andare in pensione ad un’età più bassa (attualmente la soglia per le lavoratrici dipendenti è a 57 anni e 3 mesi) accettando però un assegno calcolato interamente con il sistema contributivo: il che vuoi dire una riduzione che a seconda delle carriere individuali può variare dal 15 al 25 per cento o anche di più.

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