Michelle Obama a Venezia regala cioccolata. Come a Napoli nel dopoguerra…

19 Giu 2015 16:19 - di Alberto Fraglia

Michelle Obama non è certo una donna priva di fascino. La sua visita in Italia sta facendo furore. Dove arriva, è accolta con gli onori che si debbono alla consorte dell’inquilino della Casa Bianca. Grazia infinita, look da educanda, smaglianti sorrisi. Al fianco, tre figlie altrettanto elegantemente consapevoli di un ruolo, di uno status, simbolo di un potere, appartenente al capofamiglia Barack, ma che riverbera nei gesti e nelle parole pronunciate da ognuna di loro, in ogni dove, in ogni circostanza. “Mestiere” difficile essere moglie e figlie del Presidente degli Stati Uniti! E poi venire in Italia, visitare l’Expo, salire ai piani alti del Duomo di Milano, fermarsi incantati di fronte alla Madonnina, e poi assaporare la gioia di visitare Venezia, “La città più bella del mondo”, ha ricordato ad una Michelle estasiata il governatore Luca Zaia.

Michelle incantata da Venezia

Emozioni infinite. Le cronache, avendo forse poco altro da raccontare al di là degli scontati convenevoli e della ampia dispensazione di sorrisi, si soffermano a descrivere gli abiti delle illustri ospiti. Michelle in vestito tipo college rosso fuoco. Malia, la più grande delle figlie della coppia presidenziale, avvolta in un abitino blu corto e capelli sciolti sulle spalle. Sasha, la sorella minore, in chignon e un vestito bianco e nero. Descrizione apprezzabile, per carità. Che , però, è niente rispetto alle battute del neosindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha voluto ricordare la sua passione per il basket (sport molto caro a Barack Obama), lui che è presidente di una squadra di pallacanestro.

Michelle Obama in visita ai militari americani

Anche se, ad onor del vero, l’immagine più bella ce la regala proprio la first Lady americana quando arriva a Vicenza, in visita ai militari americani e alle famiglie di stazza presso la Guarnigione U.S. Army.  Assieme alla figlia Sasha si mette dietro il banco dei gelati e distribuisce glasse e coni al cioccolato ai bambini. Gesto bello e gustoso. Immagine felice e spensierata di una giornata radiosa. Corsi e ricorsi storici. Tra noi e gli americani c’è sempre il cioccolato di mezzo. Chissà perché? Ricordate gli scugnizzi napoletani che tendevano mani sofferenti per raccogliere le stecche di cioccolato lanciate dai “liberatori” dalla lunetta dei cingolati? Sono trascorsi decenni. Tra Italia e America, in un modo o nell’altro, c’è sempre in mezzo il cioccolato.

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