La giornata amara della “ministra” Guidi: parla e viene travolta dai fischi

8 Giu 2015 14:34 - di Desiree Ragazzi

Ondata di fischi per Federica Guidi. Le parole di auto-elogio al governo pronunciate dal ministro sullo Sviluppo economico hanno avuto il sapore della beffa. Una presa di giro che l’assemblea di Confcommercio non ha digerito. Per la Guidi, la recessione «è alle spalle» e quindi «c’è la ripresa». E giù fischi e contestazioni.  La Guidi è ricaduta nell’errore con un’altra frase-scandalo: «Con gli 80 euro e il taglio dell’Irap abbiamo contribuito, rispettivamente, alla ripartenza dei consumi e a rendere meno distorsivo il sistema tributario per le imprese». I fischi sono aumentati.

Guidi, i consumatori: la strada da fare è lunga

Per capire lo stato di insofferenza delle categorie e delle famiglie, bastano le dichiarazioni dei consumatori che hanno parlato di dati “drammatici”, “allarmanti”, con una strada “ancora lunga” prima di tornare ai livelli pre-crisi.  «Guardati nel loro insieme – hanno affermato Adusbef e Federconsumatori – i dati diffusi da Confcommercio restituiscono un quadro sconfortante», con «un trend fortemente scoraggiante: altri quindici anni di crisi e di rinunce si prospettano di fronte alle famiglie, le cui condizioni economiche sono ridotte già allo stremo». Dal momento che «è impensabile un andamento del genere, che avrebbe conseguenze deleterie sull’intera economia saranno deleterie», le due associazioni considerano «indispensabile l’avvio di una seria manovra per il rilancio dell’occupazione». Dello stesso tenore il commento dell’Unione nazionale consumatori che parlando di «dati drammatici» spinge per «una riforma fiscale che abbia come faro il rispetto del criterio della capacità contributiva sancito dall’articolo 53 della Costituzione». Per il presidente del Codacons Carlo Rienzi «è necessario ricordare che i consumi degli italiani hanno subito negli ultimi sette anni una contrazione record pari a -80 miliardi di euro. La strada per recuperare tale perdita, quindi, è ancora lunga, e deve essere sostenuta da misure ad hoc per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie e incentivare gli acquisti».

 

 

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