Alfano promette: “A breve smantelleremo i campi rom. Ecco come”
Lo stanziamento non è ancora quantificato, ma l’Anci sta lavorando a una valutazione economica che poi sarà sottoposta al governo. Al termine di un’altra giornata densa Angelino Alfano si ferma a ragionare del progetto per rom, sinti e caminanti e svela l’idea dell’esecutivo. «Faremo in modo che quanti vorranno partecipare a un programma di assegnazione di luoghi più civili per vivere dovranno sottoscrivere un accordo con lo Stato. Questo consentirà a chi si trova in una situazione borderline di mettersi in regola». E chi si rifiuterà ? «Dovrà comunque abbandonare i campi. Gli stranieri potranno essere espulsi». Però molti sono italiani. «E, come tutti gli altri italiani, dovranno rispondere di quello che fanno. Al pari di qualsiasi cittadino». Angelino Alfano intervistato da QN traccia la linea sul caso dei campi rom.
Gli stranieri potranno essere espulsi, spiega Alfano
«Nessuno ha mai chiesto deroghe alle graduatorie delle case popolari. Maroni inventa un problema per poi far finta di averlo risolto quando, in realtà, il problema non è mai esistito». E se il sindaco si rifiuta di procedere? «Si dovrà assumere le proprie responsabilità di fronte ai cittadini. Significa che è un sindaco che non vuole smantellare i campi nomadi». Milano ha lavorato già molto in questo senso. Io voglio mettere mano a questa vicenda in termini radicali, eliminando per sempre i campi nomadi». Si è dotato dei tempi precisi? «So che voglio fare in fretta anche se non ci sono, al momento, scadenze programmate. Occorre concordare le misure con i sindaci anche se il clima che ho trovato nella riunione dell’altra sera mi fa ben sperare. Sono fiducioso». Anche perché i nomadi in Italia non sono tantissimi. «Tra i 30 e i 40mila, secondo le stime dell’Anci. Con grandi concentrazioni soprattutto nelle città e a Roma in particolare».
Smantellare i campi rom? “Ce lo chiede l’Europa”, secondo Alfano
L’Europa ci sta addosso? «Il problema non è solo italiano, ma e inserito in un contesto problematico che riguarda l’intera Europa. Comunque, il passato è passato. Ora la questione l’affrontiamo in maniera radicale in un quadro di legalità europea». Sul fronte sicurezza qualche tempo fa avete promesso l’assunzione di 2.500 uomini per le forze dell’ordine. A che punto siamo? «La questione sarà affrontata nel prossimo Consiglio dei ministri. Riconfermo l’impegno che abbiamo preso»,