Alfano: “Noi garantisti su Azzollini e Renzi deve arrivare al 2018”

12 Giu 2015 7:50 - di Redazione

«Il governo deve andare avanti fino al 2018», chiarisce il leader dell’Ncd, Angelino Alfano, intervistato da “Il Messaggero”, «e non possiamo interrompere un lavoro che ha come obiettivo quello di agganciare la ripresa e restituire speranza all’Italia dopo una lunga crisi economica. E dobbiamo realizzare le riforme che abbiamo sempre considerato importantissime, dando al Paese di fatto dopo la legge elettorale una nuova forma di Stato».

Alfano insiste: “dopo la legge elettorale una nuova forma di Stato”

«Le Procure, se ci sono dei ladri, li devono arrestare», stoppa subito il discorso il ministro del’Interno. «Poi, rispetto a vent’anni fa mi pare di capire, e speriamo di non dover essere smentiti, in queste ultime inchieste sono stati coinvolti livelli amministrativi molto bassi, laddove Tangentopoli decapitò un’intera classe dirigente ai suoi vertici».

Alfano difende Castiglione più di Azzollini

Eppure anche oggi tra gli indagati c’è un sottosegretario che si dice essere il principale portatore di voti dell’Ncd in Sicilia. «Se è di Castiglione che parliamo», avverte il segretario centrista, «io sono pronto a scommettere sulla sua correttezza ed onestà». E sulla richiesta di arresto per Azzollini? «Siamo e continueremo ad essere garantisti», dice Alfano, «consapevoli che una persona si può processare senza arrestarla e al tempo stesso aggiungo che bisogna studiare bene le carte». Il Pd ha già chiarito con Orfini che ritiene «inevitabile» votare sì alla richiesta d’arresto dei pm pugliesi. Il ministro dell’Interno ancora una volta non si sottrae ma dipana la questione. «Non si può votare in base a un pre-giudizio», premette. «Occorre valutare in base alle carte che devono avere un rilevo fondamentale perché, non dimentichiamolo, si sta parlando della libertà di una persona».

Azzollini non sarà confermato in commissione Bilancio

Può un parlamentare sul cui capo pende una richiesta d’arresto rimanere alla guida di una commissione-chiave come quella Bilancio a palazzo Madama, da cui – è appena il caso di ricordarlo – dipendono tutti i provvedimenti del governo? Ancora una volta Alfano non sfugge il problema: «Mi pare che le commissioni siano in fase di scadenza e di rinnovo», risponde infatti, «quindi ce ne occuperemo in quel contesto». «Io non ho mai avuto la sindrome del complotto», taglia corto Angelino Alfano, «e non vogliamo cominciare ad averla ora. Quanto a quei casi precedenti, si è trattato sempre di amici non indagati che hanno deciso di fare un passo indietro senza esservi tenuti. Questo ci tengo a ricordarlo sempre».

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