Andare prima in pensione? Si potrà se scegli il ricalcolo contributivo

22 Mag 2015 7:55 - di Redazione

«E’ una delle cento ipotesi», ha specificato quasi a voler spegnere la miccia il ministro del lavoro, Giuliano Poletti. Ma certo è che “l’idea di calcolare in base ai contributi versati anche la parte retributiva potrebbe ridurre al lumicino l’assegno di chi decidesse di mettersi anzitempo a riposo”. Su “La Stampa” di Torino si parla di un’ipotesi che potrebbe superare la legge fornero. “Altro che i 40 euro in meno della nonna che vuole accudire i nipoti, portati ad esempio da Matteo Renzi. Del resto per capire cosa diventa la pensione con il contributivo basta interrogare sui nostri futuri trattamenti il “pensionometro” del sito Inps e vedere la rendita ridursi fino al 50% rispetto all’ultimo stipendio”.

Ricalcolare la pensione con il contributivo per ritirarsi prima

Sull’opzione calcolo integrale con il contributivo, «stiamo valutando molte variabili che riguardano l’efficiacia, l’equità del sistema e l’impatto della finanza pubblica», ha invece confermato Poletti. Anche se i tecnici della Ragioneria fanno presente che calcolare la pensione in base ai contributi non sarà facile. Comunque che il governo voglia pensarci su l’ha detto a chiare lettere proprio il Premier.

Renzi vuole intervenire anche sulle pensioni, superando la Fornero

Anche per il premier, sono le pensioni il tema economico centrale. «E’ un tema vero che c’è, però se lo diciamo adesso sembra che sia un’operazione da campagna elettorale. Sul dare un pochino più di flessibilità alla Fornero sono molto ottimista che si possa fare durante la legge di stabilità», ha specificato.

Sul sito dell’INPS c’è il pensionometro: contributivo penalizzante

“II «pensionometro» che compare sul sito dell’Inps ha reso evidente che il passaggio dal vecchio sistema retributivo al nuovo contributivo integrale riduce la rendita fino al 50% rispetto all’ultimo stipendio”. Ennesima dimostrazione del doppio binario che esiste in Italia: stavolta tra giovani e meno giovani, ossia chi può godere del retributivo e chi invece dovrà vedersela con un sistema contributivo molto meno generoso, ma capace di assicurare una sostenibilità previdenziale anche alle prossime generazioni.

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