Tilgher e la destra radicale che appoggia De Luca “con spirito mussoliniano”

11 Mag 2015 12:40 - di

«Noi vogliamo infrangere, ribellarci, lottare insieme». Adriano Tilgher, storico fondatore di Avaguardia Nazionale con Stefano Delle Chiaie,  candida Vincenzo De Leo, segretario a Casal di Principe del Fronte Nazionale, in una lista che appoggia in Campania Vincenzo De Luca. Una candidatura che rompe gli schemi e che lo storico leader dell’estrema destra definisce, in un’intervista al Corriere della Sera,«una bella contaminazione». Tilgher puntuliazza che questa “contaminazione” «spaventa chi non ha capito che il Fronte Nazionale non è un gruppo di estrema destra, ma solo un partito che cerca di mettere insieme tutti gli italiani a prescindere dal loro passato politico per essere così il partito del popolo…». E al giornalista che gli fa notare che il “tono è vagamente mussoliniano”, risponde: «E certo! Lo so bene! Però sono discorsi attualissimi… Del resto, scusi: Marina Le Pen, in Francia, da mesi ripete esattamente le stesse cose…».

Tilgher: «De Luca è un uomo che spacca, lacera»

Tilgher spiega le motivazioni che lo hanno spinto ad appoggiare il candidato governatore della Campania per il Pd: «De Luca come dimostrano anche le sue vicende all’interno del Partito democratico, è chiaramente un uomo che spacca, lacera, che cerca di rompere gli schemi. Adesso forse sta un po’ esagerando, ma poi vedremo meglio di che si tratta… Ciò che però politicamente interessa a noi è proprio questa voglia di spaccare gli schemi: perché è quello che vogliamo fare noi. Sì, con De Luca è un gioco che si può fare…».

«De Leo si è battuto contro il termovalorizzatore di Giugliano»

E sempre a proposito di contaminazioni parla dell’impegno di De Leo: «Si è battuto contro il termovalorizzatore di Giugliano e stava lì, a protestare anche contro la discarica di Pianura. E chi c’era con lui? C’era il popolo, c’erano pure persone di sinistra, sì. Eccola allora la magnifica contaminazione con il Pd: ecco perché». Quanto alle possibili reazioni di Renzi non se ne preoccupa: «Renzi turbato? Vede, il problema non è come reagirà lui alle cose che le sto dicendo, ma come reagiranno i suoi padroni. Non le sfuggirà, infatti, che quel Renzi è solo un esecutore. Renzi prende ordini da chi vuol continuare a trattare, a considerare l’Italia un Paese a sovranità limitata. Noi, invece, vogliamo restituire l’Italia agli italiani».

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