Prima i britannici. Cameron: niente voto agli stranieri sul referendum UE

26 Mag 2015 7:43 - di Redazione

“Dal referendum con il quale la Gran Bretagna deciderà se continuare o meno a far parte dell’Ue saranno esclusi 1,5 milioni di cittadini europei che vivono, lavorano e pagano le tasse nel Regno Unito. A pochi giorni dalla presentazione della legge in Parlamento emergono i dettagli su chi avrà diritto al voto”. Il Corriere della Sera racconta di un Cameron ostinato e contrario in direzione anti-UE.

Cameron ormai è l’unico antagonista di Hollande e Merkel

E intanto “Francia e Germania intanto hanno fatto pervenire al presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, un piano per rilanciare l’Unione europea, una sorta di road map verso una maggiore integrazione che va in direzione opposta rispetto alla visione del premier britannico David Cameron”. E’ ormai sfida aperta tra le tre grandi potenze europee.

Al referendum UE non potranno votare gli stranieri comunitari

Il referendum, ha fatto sapere Downing Street, seguirà il modello delle elezioni politiche, non amministrative o europee. Potranno votare i cittadini britannici, irlandesi, maltesi, ciprioti e del Commonwealth residenti in Gran Bretagna di età superiore ai 18 anni, i cittadini del Commonwealth che abitano a Gibilterra e i britannici che vivono all’estero da meno di 15 anni”.

Escludere i giovani è una scelta che fa discutere

Le anticipazioni hanno suscitato diverse polemiche. Il Partito laburista sostiene che escludere i giovanissimi dal voto — nel referendum sull’indipendenza scozzese la soglia era stata abbassata a 16 anni — vuoi dire alienarli dalla politica. La difesa degli europei del Regno Unito, invece, è stata assunta da Christian Allard, francese, membro dello Scottish National Party nonché deputato del Parlamento scozzese.

“Prima i britannici”, spiega il governo Cameron

Un portavoce di Downing Street ha sottolineato che «l’appartenenza all’Ue è una questione molto importante per la Gran Bretagna sulla quale è giusto che siano i britannici ad esprimersi». Proprio quando la legge sul referendum inizierà il suo iter parlamentare, giovedì, Cameron partirà per trattare con i leader europei sulle sue proposte di riforma.

Londra contro Parigi e Berlino: l’UE sta affondando

Ma il piano Hollande-Merkel propone che la zona euro nei prossimi anni proceda verso l’unione politica agendo su quattro leve: politica economica; convergenza fiscale e sociale; stabilità finanziaria; governance dell’unione monetaria. Le posizioni di Londra da una parte e Parigi e Berlino dall’altra appaiono sempre più lontane.

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